Famiglia bizantina, di origine greca, fu tra le più potenti famiglie feudali dell'Impero bizantino e, anche dopo la caduta di questo, si mantenne in primo piano nella vita pubblica dell'Oriente balcanico. Il primo a essere ricordato è un ammiraglio C., che si distinse (1108) nella guerra navale contro Boemondo, principe di Antiochia, e Tancredi d'Altavilla. Dopo un periodo di decadenza (sec. 13º), la famiglia si riprese quando (1341) Giovanni VI C. salì sul trono imperiale, senza però riuscire ad assicurare la successione al figlio Matteo (v.); Manuele, altro figlio di Giovanni VI, fu despota della Morea. Anche sotto il dominio turco i C. tennero posizioni assai elevate: Mihail (sec. 16º), grazie ai favori di Selim II e del gran visir Mohamed Soqolli, raccolse una ricchezza colossale, di cui si servì per favorire i connazionali. Più di rami minori stabilitisi in Morea e nelle colonie genovesi, sono noti i C. di Costantinopoli che nel sec. 17º si trasferirono sul Danubio, dando alla Valacchia e Moldavia uomini di governo fra i quali si ricordano: Şerban, gospodaro di Valacchia dal 1678 al 1688, che, dopo aver partecipato all'assedio di Vienna (1683), cercò di accostarsi all'Impero per ottenere l'autonomia al suo principato; lo storico Constantin; Ştefan, gospodaro dal 1714 al 1716; Mihail (1723-1787), poi stabilitosi in Russia e autore di opere storiche: diede vita al ramo russo dei C., di cui si ricordano Aleksandr (m. 1841) e Georgij (m. 1857).