CANTERBURY (dal sassone Cantwara-byryg "la città degli uomini del Kent"; A. T., 47-48)
Città del Kent, Inghilterra, metropoli di un'arcidiocesi della Chiesa d'Inghilterra, situata sul fiume Stour, dove questo esce da un'amena e angusta valle dei North Downs. Sorse come centro di strada, al passaggio dello Stour, sulla più orientale delle vie del Kent, il quale fu sempre regione di passaggio fra la Gran Bretagna e il resto d'Europa, sulla via cioè che da uno sbocco marino che variò col tempo, si dirigeva verso il passaggio del Tamigi a Londra. Attualmente è una città di 23.277 abitanti (1921; 24.626 nel 1911; 24.889 nel 1901). La città è provvista di una scuola di belle arti e di una scuola classica fondata da Enrico VIII. La biblioteca di Canterbury della Christ-church ha grande importanza nella storia delle biblioteche medievali dopo la riforma di Cluny. Fu fondata all'epoca di Guglielmo il Conquistatore da Lanfranco, che organizzò pure lo scambio e la diffusione dei codici fra i conventi benedettini d'Inghilterra.
Canterbury ha un considerevole traffico di prodotti agricoli e possiede anche varie industrie (fabbriche di birra, concerie, fabbriche di mattoni e stabilimenti per la lavorazione del lino e della lana). Ogni anno essa celebra con grandi feste la famosa settimana del cricket, che vi fa accorrere molti forestieri.
Monumenti. - La cattedrale e il monastero di Christ Church, centro della vita di Canterbury medioevale, traggono la loro origine dal palazzo reale che cedette a S. Agostino di Canterbury il re Etelberto di Kent (560-616). Ma la cattedrale odierna risulta da una serie di costruzioni e di aggiunte, che sostituirono gradualmente la chiesa romanica terminata dall'arcivescovo Lanfranco nel 1076. Di questa non rimangono quasi altro che le fondamenta. La sua parte orientale già da una ventina di anni dopo la costruzione fu riedificata più ampia dall'arcivescovo Anselmo, alla cui età risalgono il braccio orientale, una parte della cripta e le due cappelle absidali della chiesa d'oggi. Dopo la canonizzazione di Tommaso Becket (1173), Canterbury divenne uno dei più importanti centri di pellegrinaggi d'Europa; ed essendo stato distrutto il coro da un incendio nel 1174, fu riedificato da un architetto William di Sens, che rifabbricò i resti del coro romanico e vi modellò tutta la pianta, estendendo l'edificio verso oriente. Questa parte della costruzione è in gotico francese primitivo, e poiché si vollero conservare le due cappelle romaniche fiancheggianti l'abside antica, ebbe il coro troppo stretto e poco profondo. Nel 1178 William di Sens, colpito da un infortunio, fu sostituito da un architetto inglese, chiamato anch'esso William, che ne modificò e completò i disegni. La parte orientale del coro, destinata a contenere la splendida urna di S. Tommaso, è più elevata del resto e termina in una grande abside con una piccola cappella rotonda, in fondo. L'urna fu distrutta al tempo della Riforma (1538) e la maggior parte delle vetrate delle decorazioni murali e degli altri ornamenti perirono in posteriori lotte religiose. In seguito non furono fatti altri lavori fin verso la fine del sec. XIV, quando si cominciò a ricostruire la navata romanica e il braccio occidentale. La navata nuova, caratteristico esempio di gotico inglese tardivo, fu terminata nel 1400; i chiostri, una gran parte dell'aula capitolare, la cappella del braccio occidentale e la torre a sud-est sono della fine del sec. XV. La torre centrale, innalzata nel 1495 sull'incrocio del braccio occidentale, è di stile gotico assai tardo; quella di nord-ovest, che completa l'insieme della facciata occidentale, sostituì nel 1835 l'ultimo avanzo della chiesa di Lanfranco. I pochi avanzi del monastero contengono una notevole scala esterna e una torre ottogonale, romaniche.
Canterbury ha parecchie chiese antiche, fra cui la più interessante è quella di S. Martino, che in qualche parte è anteriore alla venuta di S. Agostino. Le altre chiese sono di epoche svariate, anche con materiali di edifici romani. Pochi avanzi dell'abbazia di S. Agostino, dove vennero sepolti il santo e cinque dei suoi successori, sono stati messi in luce sin dal 1900. Poco importanti sono pure i resti dei conventi francescani e domenicani. Poco rimane delle fortificazioni medievali: il mutilo torrione del castello romanico, la porta orientale (1380), singolarmente importante. Di architettura civile Canterbury ha molti bei saggi, se anche non eccezionali, del Medioevo e di epoche posteriori: notevoli la camera di commercio, che fu costruita nella prima metà del sec. XVIII; il museo che contiene molte antichità locali e romane; l'ospedale della contea e la pinacoteca. (V. tavv. CXCIII e CXCIV).
Storia. - Una volta fu colonia militare romana (Durovernum Cantiacorum), collocata sul posto di diramazione della strada romana diretta verso Richborough da quella fra Dover e Londra, come provano lastricati ed altri resti. Nel periodo sassone essa fu la capitale di Etelberto, re di Kent (560-616). Una carta di Enrico II confermava i privilegi avuti nel passato dalla città, che alla sua volta furono confermati da posteriori concessioni; l'ordinamento amministrativo della città fu stabilito da Enrico IV con un mayr (sindaco), che doveva essere eletto dai borghesi e dai popolani. Dall'anno 1283 fino al 1885 essa mandava al Parlamento due membri che poi si ridussero ad uno; ora questa rappresentanza non esiste più. Nel sec. XVI la città era centro di tessitura della seta, per opera dei Valloni che erano fuggiti alle persecuzioni religiose; più tardi offerse rifugio agli ugonotti francesi per le pratiche religiose dei quali fu concesso l'uso della cripta della cattedrale.
Canterbury è una delle più antiche sedi del cristianesimo in Britannia. Berta, la principessa franca, nipote di Clodoveo, moglie di Etelberto, era cristiana e compiva le proprie devozioni in una piccola chiesa sul colle S. Martino (St. Martin's Hill) dedicato a S. Martino di Tours. Questa chiesetta conteneva nel suo recinto dei resti romani, e probabilmente ebbe le sue origini negli ultimi anni dell'occupazione romana. Il culto cristiano vi veniva già esercitato quando nel 597 S. Agostino vi si recò per ordine di papa Gregorio Magno allo scopo di convertire gl'Inglesi. Egli arrivò con 40 compagni annunciando di portare da Roma il migliore dei messaggi. Fu allora battezzato il re Etelberto, secondo la tradizione, nel fonte battesimale ancora esistente nella chiesa, e la grande massa del popolo seguì l'esempio del re. Così fu fondata la sede vescovile di Canterbury, che fu occupata da una lunga serie di arcivescovi, il primo dei quali fu Agostino. Tra essi figurano anche Lanfranco di Pavia e Anselmo d'Aosta.
Bibl.: R. Willis, Architectural history of Canterbury Cathedral, Londra 1845; A. O. Stanley, Historical Memorials of Canterbury, Londra 1855; Handbooks of the English Cathedral. Southern Division Murray... Section on Canterbury di R. J. King, Londra 1868; J. Brent, Canterbury in the old time, Canterbury 1879; M. R. James, The ancient libraires of Canterbury and Dover, Londra 1903; F. W. Farrar, C.E. Routledge e altri, Canterbury, Mother City of the Anglo-Saxon race, Canterbury 1904.