Scrittrice finlandese (1844-1897). Maestra elementare; vedova del giornalista G. F. Canth, dovette combattere una dura lotta per l'esistenza, che si riflette nei cupi accenti naturalistici e di denuncia sociale prevalenti nella sua opera (cfr. i drammi: Roinilan talossa "In casa R."; Työmienen vaimo "La moglie dell'operaio"; Kovan onnen lapsia "Figli della sventura"). La violenza delle scene si attenua nei drammi successivi (Papin perhe "La famiglia del parroco", 1891; Sylvi; Anna Liisa), ma si ritrova intatta nelle novelle in cui lo stile è sempre conciso ed energico, e ardente lo spirito con il quale l'autrice propugna il femminisno.