CANTON (A. T., 99-100)
Capitale della provincia cinese del Kwang-tung, donde il nome, Cantão, dato per confusione dai Portoghesi alla città e accolto in Europa. Il nome cinese è Kwangchow, che data dal periodo degli Han. Sono pure usati talvolta i nomi dei due distretti, Nan-hai e Pun-yü, nei quali la città era divisa sino al 1912.
Sotto gli Ts'in (255-204 a. C.) si chiamò Nan-hai chün ("distretto del mare del sud"), P'an sotto i Sui (581-6I8 d. C.), Ts'ing-hai sotto i T'ang e i Sung; da Kwan-chow fu (sotto i Ming) abbreviato in Kwangfu, gli Arabi fecero Khānfū, spesso ricordata nel Medioevo. Il persiano Ṣīn Kalān ("grande Cina") è la versione del sanscrito Māhacīna. È questo il nome adoperato da Odorico da Pordenone e registrato sulla carta catalana del 1375.
Canton è situata a 113°30′ E. e 23°30′ N., al vertice della pianura deltizia formata dal Si-kiang, dal Chu-kiang e dal Tung-kiang, una delle aree più densamente popolate del mondo. La città si stende lungo la riva nord del Chu-kiang, ma si devono considerare connessi alla città i sobborghi di Ho-nan (un'isola del fiume a S. della città), di Huang-p'u a 12 miglia a E., sul fiume, dove si fermano le grandi navi, e di Fu-shan (cantonese Fat-shan) a una quindicina di chilometri a O. di Canton. La città conta 900.000 ab.; Fu-shan ne ha altri 500.000; nel 1700 era più popolata: aveva forse più di un milione d'abitanti, e altrettanti almeno ne contava il sobborgo di Fu-shan. Il clima della regione è giudicato migliore e più sano di quello di Hong-kong. Le stagioni sono regolate dal monsone, con estate calda e piovosa, inverno quasi asciutto e fresco: la neve cade pure qualche volta. La pioggia media annua è di 1663 mm.
Le palme, le colture di riso, della canna da zucchero, dei tanti frutti meridionali e i boschi di bambù e di svariate altre essenze coprono il paese con una rigogliosa vegetazione. Ma più che alla fertilità degl'immediati dintorni, Canton deve la sua antica e permanente floridezza al fatto d'essere lo sbocco naturale della produzione e del commercio delle floride e popolose provincie della Cina meridionale, irrigate dai tre fiumi che sfociano intorno alla grande baia seminati di isole, al sommo della quale sta il suo porto fluviale, mentre alle porte di essa sono sorte Macao e Hong-kong.
Nel sec. XIV Canton era divisa in tre città, separate da mura interne; abbattute queste, la cinta esterna fu allargata verso il fiume al principio del sec. XVI; nel 1647 ebbe due nuovi sobborghi fortificati a E. e a O.; nel 1921 anche la cinta esterna fu abbattuta e sostituita da grandi viali, cosicché la città si estende ora quasi ininterrotta per varî chilometri in tutte le direzioni. Le vie del centro sono lastricate in pietra, le case basse, fronteggiate da botteghe. Sul fiume c'è una specie di città galleggiante, formata da un gran numero di barche ognuna delle quali alloggia una famiglia. La popolazione che vive su di esse, almeno 20.000 individui, detta Tanchia (canton. tanka), considerata inferiore, non si mescola col resto della popolazione e ha costumi proprî. I Cantonesi sono pronti, intelligenti, più espansivi dei Cinesi del N. Il dialetto cantonese (v. cina: Lingua), è adoperato nei giornali popolari, in novelle, sul teatro. Separato dalla città, ma congiunto ad essa da due ponti, sta il quartiere europeo di Sha-mien (Shameen), ceduto ai Francesi e agl'Inglesi nel 1857. Il quartiere francese (49.000 mq.) è abitato da 150 stranieri e da 260 Cinesi, il quartiere inglese (250.000 mq.) da 427 stranieri e 803 Cinesi (1928).
Canton è da lungo tempo un centro industriale e più specialmente d'arte industriale. Le principali produzioni sono la seta e i suoi manufatti, i ricami, il tè, stuoie, cassia e altri medicinali, mobili in legno duro scolpito, avorî scolpiti, oreficerie e argenterie, bauli in pelle, ventagli. Altre specialità di Canton sono lo zenzero candito, le anatre affumicate, le uova conservate, ecc. Canton ha fabbriche moderne di cemento, vetrerie, concerie, fabbriche di sigarette, mulini, raffinerie d'olio. Una rete telefonica congiunge ora la città con gli altri centri della provincia; tre ferrovie partono da essa, quella di San Shui, quella che la congiunge con Kow-lung, in faccia al porto di Hong-kong, e quella verso il N., destinata a giungere a Han-kow, in costruzione. Una nuova rete stradale sta sorgendo. Canton è anche collegata da una fitta rete di canali e di fiumi navigabili in tutte le direzioni. È progettata per il 1930 una linea aerea che in 6 ore la congiungerà con Han-kow. Da quasi un millennio Canton è altresì il principale centro di emigrazione della Cina.
Monumenti. - Sono specialmente da ricordare: il convento buddista di Kuang-hsiao-tse (canton. Kwong-hautz), eretto nel 250 d. C. e ricostruito nel 1655; il convento di Hua-lin-ssŭ (canton. Va-lam-tsz), ricostruito nel 1655, nel quale si è voluto a torto riconoscere l'effige di Marco Polo in una statua di qualche ārhat o santo buddista (Marco Polo non parla di Canton: né di lui si ha in Cina alcun sicuro ricordo); il tempio privato della famiglia Chên; la "torre fiorita" (Va-tap), pagoda del sec. VI d. C., cui si contrappone la "torre nuda" (Kwong-tap), che è il minareto, alto 57 metri, di una delle cinque moschee musulmane. Il padiglione a cinque piani Chen-hai lou costruito nel 1370, distrutto da un incendio e magnificamente ricostruito nel 1686, offre uno dei più bei punti di vista della città. Notevoli ancora la grande clepsidra costruita fra il 1314 e il 1320, il tempio della Medicina, il tempio di Confucio. Numerose tombe si estendono lontano nella campagna. La cattedrale cattolica, costruita nel 1863, è notevole. Vi risiede un vescovo e vi è accanto un orfanotrofio. I cattolici nel 1928 erano circa 14.000. Un'università protestante fondata nel 1885 (Ling-nan University), con collegi di medicina, di arti e scienze e di agricoltura, aveva nel 1926 un migliaio di studenti. (V. tavv. CXCV e CXCVI).
Storia. - La città fu fondata nel 166 a. C. dal generale Chao T'o; esistono ancora traccie del suo palazzo. Quasi sempre florida e ricca, Canton fu visitata da ospiti illustri, fra cui, forse, nel 166 d. C., gl'inviati dell'imperatore Marco Aurelio. Vi giunsero poi numerosi nei primi secoli d. C. i pellegrini buddhisti. Il geografo cinese Chia T'an (morto nell'850 d. C.) pubblicò un manuale d'istruzioni per i naviganti di Canton. Tante erano allora le navi che vi approdavano, che era stata istituita una carica d' ispettore del commercio estero.
Nella ribellione di Huang Ch'ao nell'estate dell'879, dopo due mesi di assedio, Canton fu saccheggiata e vi perirono 120.000 persone, di guisa che il commercio deviò per qualche tempo a Ts' üan chow, la Zaitun di Marco Polo. Nel sec. IX giunsero a Canton Suleimān e Ibn Wahb di Bassora, ricordati da Abū Zaid as-Sīrāfī nella sua opera Silsílat at-tawārīkh. Ibn Baṭṭütah vi giunse prima del 1325, il francescano Odorico da Pordenone verso il 1329. Nel 15 16 Raffaele Perestrello, portoghese di origine italiana, cugino della moglie di Colombo, vi giunse su di una giunca malese con una decina di compagni e vi tornò nel 1517, entusiasta, poiché "di vno fece venti" (Barros, Decade III, II, cap. 6°). Fernão Perez de Andrade giunse a Canton con 7 od 8 navi, nel settembre 1517. I gesuiti, dopo lunghi tentativi, riuscirono a risiedere in Canton (P. Alessandro Valignani da Chieti nel 1578, P. Michele Ruggeri napoletano, nel 1580-82, e pure nel 1582 Matteo Ricci da Macerata, il primo sinologo europeo). Nel sec. XVII la missione cattolica di Canton era affidata ai gesuiti italiani P. Giovanni Lobelli, e P. Stanislao Torrente, giunti entrambi in Cina nel 1659. Poco dopo il P. Turcotti, milanese, costruiva due grandi chiese, una in Canton e l'altra nel sobborgo di Fu-shan. Ricordiamo pure le visite di Gio. Francesco Gemelli-Careri, napoletano, e quella (1698) del pittore bolognese Giovanni Gherardini. Durante la guerra contro l'Inghilterra e la Francia, il 28 dicembre 1857, gli alleati si impadronirono di Canton dopo un bombardamento di 27 ore. Nel 1883, poco prima della guerra franco-cinese, il quartiere di Shamien fu invaso e saccheggiato dai Cinesi. Il 25 maggio 1918 si apriva a Canton un parlamento, il quale creava un governo provvisorio d'una confederazione cinese del sud-ovest, comprendente Hu-nan, Kwang-tung e Sze-ch'wan. Il 16 novembre 1920 vi risiedeva un governo federale cinese di cui faceva parte Sun Wen (v. cina: Storia).
Il porto di Canton. - È sul Fiume delle Perle, a 88 miglia da Macao e 80, per via acquea, da Hong-Kong (111 per la ferrovia che muore a Kowloon). Soltanto le navi di pescaggio inferiore a m. 4 possono entrare in porto per tutto l'anno; occasionalmente, nelle maree di primavera, possono anche entrare navi che peschino sino a m. 5 1/2. Le altre navi dànno fondo a Whampoa, a otto miglia a valle di Canton. Esistono in porto 11 calate per merci, lunghe da 18 a 73 metri, con fondali di accosto di m. 5,80, nelle maree ordinarie di primavera. A Whampoa esistono due bacini di carenaggio di proprietà governativa (uno lungo 130 metri e largo 20, l'altro lungo 137 e largo 23).
Il porto, che è uno dei Treaty Ports, ossia di quelli aperti al traffico con le potenze che hanno stipulato trattati con la Cina, non ha più l'importanza commerciale d'un tempo; gl'introiti doganali (le statistiche cinesi non dànno il peso merci) segnano questa decadenza: da 3.842.824,641 Haikwan Taels (lo H.T. equivaleva, nel 1928, a scellini 2 e 11 1/16, pence) nel 1923, si è passati, dopo fluttuazioni varie, a 2.963.281,884 nel 1927 e a 3.074.093,316 nel 1928 (anno tranquillo, durante il quale la pirateria fu repressa). Il regresso portuale è anche effetto delle contingenze politiche che hanno depresso l'attività commerciale cittadina. Comunque, grazie alla convergenza delle vie navigabili che traversano i due Kwang, Canton rimarrà pur sempre la metropoli commerciale della Cina meridionale. Il valore del traffico internazionale nel 1927 e nel 1928 è dato dalle seguenti cifre: H.T. 113.455.899 e 114.422.034; il traffico totale: H. T. 172.464.412 e 173.580.923.