CANTORE (lat. cantor; fr. e sp. chantre; ted. Kantor capo c., altrimenti Sänger; ingl. singer)
Di solito, cantante in chiesa. Nel sec. II fu un diacono che disimpegnava le parti di solista nei canti liturgici, e insegnava a leggere e a cantare ad altri adulti e a ragazzi. Era anche detto psaltes, psalmista, praecentor, phonascus, ecc., ed esistono epigrafi in onore di uomini insigniti di tale carica allora molto stimata. In tale senso cantore valeva capo-cantore, e a un dato momento era l'arcidiacono. Quando nell'anno 595 S. Gregorio Magno decise che i diaconi non cantassero che il Vangelo e le Lezioni, la carica d'arcidiacono si separò dalle mansioni di cantore, benché oggi ancora vi siano chiese e cattedrali dove quella di cantore è una delle dignità capitolari. Malgrado tale separazione, nel Medioevo il capo cantore continuò a godere speciale considerazione e a portare la mitria, essendo un ecclesiastico. In alcuni paesi, p. es. in Germania, Kantor è tuttavia il maestro di cappella, che conserva le antiche mansioni di insegnare ai fanciulli cantori, oltre la musica, anche altre materie (v. anche canto liturgico).