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CANUTO il Grande o il Magnifico, re di Danimarca, d'Inghilterra e di Norvegia

di Herbert Theodor Lundh - Enciclopedia Italiana (1930)
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CANUTO (Knud) il Grande o il Magnifico, re di Danimarca, d'Inghilterra e di Norvegia

Herbert Theodor Lundh

Nacque verso il 995 da Sven, Tveskæg di Danimarca e d'Inghilterra e da Gunhild, principessa di Polonia. Nel 1013 accompagnò il padre nell'invasione dell'Inghilterra, di cui l'anno seguente, dopo la morte del padre, fu eletto re. Con i rinforzi avuti dalla Danimarca e dalle popolazioni nordiche che già si erano stabilite nella parte orientale dell'Inghilterra sconfisse il re Ethelred e suo figlio Edmondo Ironside. Nel 1016, quando i due avversarî morirono, fu riconosciuto re dai magnati inglesi. Durante i primi anni del suo regno, egli è una caratteristica figura di sovrano vichingo, che unicamente dalla conquista attinge il diritto di regnare. Aveva al suo fianco molti valorosi capi vichinghi, primo fra tutti Thorkil il Lungo. Seguendo un'antica usanza, C. divise nel 1017 il suo regno in quattro contee e se ne tenne una per sé. Nello stesso anno sposò la vedova del re Ethelred, Emma di Normandia, probabilmente per avere degli appoggi nei paesi delle popolazioni nordiche.

Fino al 1020 C. cercò unicamente di consolidare il suo regno; ma il suo esercito, composto di quei vichinghi per mezzo dei quali era stata conquistata l'Inghilterra, non poteva rimanere a lungo inattivo, nel paese conquistato. Bisognava pagare e licenziare questo esercito di mercenarî: a questo scopo C. impose (nel 1017?) una tassa enorme, la così detta Danegild, di 82.500 libbre d'argento. Creò poi una nuova organizzazione militare, la cosiddetta Tinglid che doveva avere in seguito tanta importanza. Il nucleo della nuova organizzazione fu rappresentato dal Hird, quel corpo di guardia speciale che circondava il re: egli lo estese in modo che venne ad avere una forza di 3000 uomini. Questa organizzazione diventò una specie di fratellanza cavalleresca, nella quale tutti erano collegati col re. Regolamenti severi, iscritti in una legge chiamata Vederla, guidavano la condotta dei singoli membri. Nel 1018 si rese vacante il trono di Danimarca. Assicuratosi il potere in Inghilterra, in un'assemblea di magnati convocata a Oxford, nella quale rinnovò le vecchie leggi inglesi che portavano il nome del re Edgar, C. si recò l'anno dopo in Danimarca dove fu riconosciuto re. Con l'anno 1020 si apre un nuovo periodo: il regno di C. manifesta una decisa tendenza all'espansione. Da un lato, C. sentiva la sua posizione in Inghilterra ormai sicura e dall'altro la corona danese gli aveva portato in eredità pretese su altri paesi, un tempo soggetti alla Danimarca. Da questo momento si può constatare che l'influenza inglese acquista maggior peso nel determinare la sua politica. Thorkil fu richiamato in Danimarca, e al suo posto fu messo l'inglese Goodwin. Non è però ben provato che C. intendesse con ciò di acquistarsi l'appoggio del popolo inglese; si può anche supporre che egli trovasse necessario di servirsi dei suoi capi nordici in altri posti più importanti.

Nel 1022 C. intraprese una spedizione militare nel Baltico, verso le foci della Vistola, e in molti punti costrinse le tribù slave a riconoscere il suo dominio. A Jomsburg, nell'isola di Wollin, C. trovò un punto d'appoggio del suo dominio, che in seguito si estese probabilmente su una gran parte del Baltico meridionale. Alcuni anni più tardi entrò in trattative col nuovo imperatore tedesco, Corrado II, che si valse del suo aiuto contro il re di Polonia. In compenso, C. ottenne, per trattato, una parte dello Schleswig, in modo che l'Eider divenne il confine meridionale della Danimarca (1025?). Verso lo stesso tempo, C. gettò il suo sguardo sulla Norvegia, già soggetta ai suoi avi, ove regnava grande malcontento contro il re Olaf che cercava di diffondere a forza il Cristianesimo; e C. ne profittò. Olaf si alleò col re di Svezia, Anund Jacob, e i due re affrontarono nel 1025 la flotta di C. alla foce del fiume Helge a in Scania e la sconfissero. C. non insistette nella lotta con il re di Norvegia; ma nel 1027 venne a Roma, assistette all'incoronazione dell'imperatore Corrado, e s'accordò col papa e con l'imperatore per attaccare la Norvegia. Nel 1028, Olaf fu mandato in esilio e C. riconosciuto re della Norvegia. Si recò poi in Inghilterra.

Nei dominî di C. mancava una salda unità interna: pare che vi predominasse un ordinamento feudale per cui ogni paese aveva un governo autonomo sotto l'alta sovranità del re. Il tratto caratteristico del regno di C. è l'appoggio attivo che egli diede alla Chiesa cattolica, per quanto prima della conquista della Norvegia questo fatto appaia meno evidente, avendo C. dovuto tener conto che la popolazione norvegese era ancora pagana. Ma dopo il 1028 emanò nuove leggi riguardanti i religiosi e laici, nelle quali gl'interessi della Chiesa furono validamente sostenuti. C. favorì la Chiesa inglese anche con donazioni; si ebbe in cambio il suo aiuto. Il tentativo di creare in Inghilterra un arcivescovado unico per tutto il regno, dall'Inghilterra alla Danimarca e alla Norvegia, fallì. Durante il suo regno i costumi nordici in varî modi penetrarono in Inghilterra, soprattutto nel campo dell'amministrazione della giustizia e a sua volta dall'Inghilterra il cristianesimo si sparse nei paesi nordici. C. morì il 12 novembre 1035 lasciando tre figli: Sven (morto nel 1036) che regnò in Norvegia, Harold Harefoot (m. nel 1040) che gli succedette in Inghilterra e Hardeknud (morto nel 1042) che ereditò la Danimarca, e dopo la morte del fratello anche l'Inghilterra; e una figlia, Gunhild, sposa dell'imperatore Enrico III.

Bibl.: Cnutonis regis gesta sive encomium Emmae, ed. G.H. Pertz, in Monum. Germ. hist., Script., XIX; E. A. Freeman, History of the Norman conquest of England, I, 2ª e 3ª ed., Oxford 1871-79; L.M. Larson, Canute the great, New York - Londra 1912; Det daske Folks historie, I, 1927.

Vedi anche
Aròldo I re d'Inghilterra Figlio (m. Oxford 1040) di Canuto e Aelfgifu (ma su questa discendenza furono avanzati dubbî), dovette difendere il trono dal fratellastro Harthacnut, re di Danimarca, e dai suoi alleati inglesi, con a capo il conte Godwine di Wessex. Fallito un primo sbarco di Harthacnut per il tradimento di Godwine, ... Anund Jacob re di Svezia Figlio (n. 1008 circa - m. 1050 circa) e successore (1022) di Olaf Skötkonung; alleatosi con Olaf il Santo, re di Norvegia, sconfisse presso le coste della Scania (1026) la flotta di Canuto, re di Danimarca e Inghilterra. Proseguì l'opera di diffusione del cristianesimo iniziata dal padre. Magnus il Buono re di Norvegia e di Danimarca Figlio (m. 1047) di Olaf il Santo, re di Norvegia, cacciò (1036) dal trono norvegese re Svend e in seguito divenne anche re di Danimarca (1042). Sconfisse gli Slavi pagani e dovette sostenere molte lotte per rinsaldare il suo potere. Alla sua morte, Svend Estridsön divenne re di Danimarca e suo zio Aroldo ... Normandia (fr. Normandie) Regione storica della Francia settentrionale, compresa tra la Piccardia a E e la Bretagna a O e bagnata dalle acque della Manica per 600 km, tra la foce del fiume Bresle e quella del Couesnon, nella Baia del Mont-Saint-Michel. Amministrativamente è divisa in due regioni: Alta N. (che ...
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Vocabolario
non ti curar di lor, ma guarda e passa
non ti curar di lor, ma guarda e passa non ti curàr di lór, ma guarda e passa. – Alterazione popolare del verso dantesco Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inf. III, 51), usata proverbialmente per significare che non bisogna preoccuparsi...
canuto
canuto agg. [lat. tardo canūtus, der. di canus «bianco»]. – 1. Bianco, detto dei capelli, e meno spesso della barba, dei baffi, ecc.: due folti sopraccigli, due folti baffi, un folto pizzo, tutti c. (Manzoni); anche riferito alla persona...
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