ASPROMONTE, Canzone di (Chanson d'Aspremont)
Poema epico francese della gesta carolingia, che narra la spedizione di Carlomagno contro Agolante, re dei Saraceni, e trae il titolo dal nome del monte in Calabria, dove ha luogo il combattimento. Il testo, conservato in numerosi manoscritti, sembra, per le forme metriche e per il colorito linguistico, risalire ad epoca abbastanza antica, ed è probabilmente elaborazione di un testo ancora anteriore: il re Agolante compare già nella Cronaca di Turpino (metà del secolo XII), e il fatto storico che sta a fondamento della leggenda è, secondo ogni verosimiglianza, la disfatta subita dai Saraceni sul Garigliano nel 916. Particolare rilievo ha nel poema la figura, dapprima secondaria, di Orlando fanciullo, che, tenuto rinchiuso a Laon perché non possa tentare avventure a cagione della sua giovane età, riesce a fuggire e a mescolarsi non conosciuto fra le schiere dell'esercito in marcia, finché, in battaglia, salva la vita a Carlomagno stesso, che, nella singolar tenzone con Heaumont, figlio di Agolante, corre pericolo di soccombere: con un colpo di bastone, poiché l'età ancor non gli concede di cingere la spada, l'eroe fanciullo abbatte l'avversario e, strappatagli la spada di mano, con quella l'uccide. La spada del caduto, Durendal, e il suo cavallo, Vaillantif, vengono donati da Carlomagno al giovinetto vittorioso; poi con la morte di Agolante e con il ritorno trionfale in Francia il poema si conchiude.
La leggenda trovò subito rapida e larga diffusione in tutto il Nord: prima in Norvegia, dove fu accolta nella Karlamagnus Saga; poi in Svezia e in Danimarca. In Italia si ebbe presto una redazione in ottava rima, conservata in un manoscritto della Nazionale di Firenze; a cui seguì, alla fine del sec. XV, un'altra redazione pure in ottava rima, molte volte ristampata. Infine ne trasse la materia per un ampio romanzo in prosa, con intrusione di molti nuovi personaggi e motivi, il popolare autore dei Reali di Francia, Andrea da Barberino.
Bibl.: I mss. principali sono: quello della Nazionale di Parigi, ed. da L. Gautier e F. Guessard, Parigi 1855; quello di Berlino, ed. da I. Bekker, Berlino 1847; e il ms. Wollaton Hall ed. da L. Brandin, voll. 2, Parigi 1919 e 1921 (nei Classiques français du moyen âge, XIX e XXV). Cfr. E. Modigliani, Scritti vari di filologia, A Ern. Monaci, Roma 1901, pp. 569-585; J. Bédier, Légendes épiques, 2ª ed., Parigi, II e IV.