Caorsa
. L'antica città celtica di Cahors, capoluogo dei Cadurci, il cui nome originario, Divona, si trasformò poi in quello di Cadurcum (‛ Caturgium ' per Benvenuto e il Serravalle, ‛ Cadurcum ' per il Lombardi), raggiunse la sua maggior floridezza tra il XII e il XIV secolo. Sviluppò infatti le proprie istituzioni comunali sotto il dominio dei conti di Tolosa (salvo un breve periodo di occupazione inglese) fino al 1224, e poi sotto il dominio diretto della corona di Francia, raggiungendo una larga autonomia. Fu famosa nel Medioevo per gli altissimi tassi di sconto praticati dai suoi banchieri (v. Caorsini); per ‛ usura ' o ‛ usurai ' D. cita C. in If XI 50 e però / lo minor giron suggella / del segno suo e Soddoma e Caorsa / e chi, spregiando Dio col cor, favella.
I commentatori antichi stabiliscono tutti bene, con maggiore o minore ricchezza di particolari, la posizione geografica di C.; fa eccezione l'Anonimo, il quale stranamente afferma che " Caorsa è una terra in Lunigiana dove tutti, uomini e femine, quasi comunemente prestano a usura ".
Bibl. - J. Hebb, Dante's C., in " Notes and Queries " s. VIII, IX (1896) 466; W.S.C. Baddeley, Dante's C., ibid. 177-178{ F. Patetta, Caorsini senesi in Inghilterra nel sec. XIII: con documenti inediti, in " Bull. Senese di st. Patria " IV (1897) 310-344; G. Todeschini, Commento del verso 50, o più veramente della voce C., nel canto XI dell'Inferno, in Scritti su D., a c. di B. Bressan, II, Vicenza 1872.