capacita
capacità [Der. del lat. capacitas -atis, da capax "capiente"] [LSF] (a) Attitudine di un oggetto a contenere qualcosa fino a un determinato limite; è riferita di norma a recipienti (c. di un recipiente) per contenere sostanze liquide o solide incoerenti (per es., materiali polverizzati) ed è allora commisurata semplic. al volume del recipiente, cosicché correntemente c. e volume s'identificano, e così le relative unità, per quanto esistano specifiche unità di misura di c. (v. oltre: C. di recipienti). (b) Estensiv., l'attitudine di corpi o di sistemi a ricevere cariche elettriche (c. elettrica: v. oltre) o calore (c. calorifica, o termica: v. oltre) senza che vari in maniera inaccettabile la grandezza che "qualifica" il contenuto (cioè, rispettiv., il potenziale elettrostatico e la temperatura), o l'attitudine a contenere energia elastica di deformazione (c. acustica, c. meccanica: v. oltre) o, infine, informazioni (c. di memoria). Nei suoi signif., il termine riceve varie qualificazioni, relative alla natura o della grandezza ricevuta (ne sono esempi le c. ricordate sinora) oppure del corpo o dispositivo che possiede tale proprietà. ◆ [FTC] [ACS] [MCF] C. acustica (propr., elastica): per un fluido comprimibile, è il rapporto fra una variazione di volume e la variazione di pressione che l'ha provocata; sua unità SI è il metro alla quinta a newton (m5/N). La denomin. deriva dal fatto che nell'analogia acusto-elettro-meccanica, corrisponde alla c. elettrica. ◆ [TRM] C. calorifica: lo stesso che c. termica: v. oltre. ◆ [INF] C. d'informazione o c. informazionale: massima quantità media di informazioni che l'osservazione di una variabile d'ingresso del canale fornisce sul valore della variabile di uscita: v. informazione, teoria dell': III 200 b. ◆ [INF] [ELT] C. del canale: v. informazione, teoria dell': III 200 c. ◆ [MTR] C. di recipienti: unità di misura SI è, propr., il metro cubo, con i suoi sottomultipli e multipli, ma assai usato è anche il litro, che non è unità SI, ma è ammessa in questo sistema di unità come equivalente al decimetro cubo. ◆ [FTC] [EMG] C. di un accumulatore elettrico: il valore della carica elettrica (espressa però di norma in amperora, Ah, anziché in coulomb) immagazzinabile nell'accumulatore, valutata secondo norme convenzionali: → accumulatore: A. elettrico. ◆ [EMG] C. elettrica: grandezza che lega il potenziale elettrico di un conduttore alla carica elettrica posseduta da esso e da altri conduttori eventualmente circostanti; la denomin. deriva dal fatto che per un conduttore isolato (cioè sufficientemente distante da altri corpi) la c. è il rapporto (positivo) costante fra la carica fornita al conduttore e la conseguente variazione di potenziale, analogamente alla c. di un recipiente, vista come rapporto costante fra quantità di liquido e livello del liquido nel recipiente; in termini più esatti, andrebbe considerata la c. differenziale, come rapporto tra la quantità di carica infinitesima fornita dq e la conseguente variazione dV del potenziale elettrostatico. Unità di misura SI della c. elettrica è il farad (F). Per altre considerazioni, e anche per locuz. particolari, quali, nel caso di sistemi di conduttori, c. elettrica propria e mutua, coefficienti di c., ecc., v. elettrostatica nel vuoto: II 392 e. Per i campioni di c., v. capacità elettrica, campioni di. ◆ [INF] [ELT] C. informazionale: v. sopra: C. d'informazione. ◆ [FTC] [MCC] C. meccanica: per un solido deformabile, è il rapporto fra l'entità di una deformazione e quella della sollecitazione che l'ha provocata, lo stesso che cedevolezza; sua unità SI è il metro a newton (m/N). La denomin. deriva dal fatto che nell'analogia acusto-elettro-meccanica corrisponde alla c. elettrica. ◆ [EMG] C. parassita: in un circuito elettrico, c. mutua di determinate componenti, od organi, rispetto alla terra o rispetto ad altri conduttori il cui potenziale viene assunto nullo (per es., un'eventuale custodia metallica): si parla così di c. parassita di fili di collegamento, di spine, prese, ecc. ◆ [TRM] C. termica: per un corpo, è la quantità di calore occorrente per elevarne di 1 K la temperatura, pari al prodotto della massa del corpo per il calore specifico della sostanza di cui questo è fatto.