CAPEDINE (lat. capēdo, o anche capeduncula, capis, capula)
Vaso usato nell'antichità per attingere i liquidi dai grandi recipienti (v. attingitoio). Sembra che in Roma la capeduncola fosse già scomparsa dall'uso comune alla fine della repubblica, e che fosse stata conservata solo come arnese sacro per le cerimonie religiose. Cicerone (De nat. deor., III, 17) ne parla come di un antico istrumento che rammentava età rudi, ma nobili, e perciò più caro agli dei che non i nuovi vasi preziosi. Monete coniate in onore di personaggi già rivestiti di cariche religiose ci dànno un'idea della forma. È quella stessa che si ritrova in alcuni esemplari antichissimi provenienti da tombe felsinee e ora conservati al Museo civico di Bologna. Sono vasi a bacino poco fondo, a pareti diritte, a bocca ampia con un manico assai corto, talora verticale, ma più spesso ripiegato all'ingiù. Erano di legno, d'argilla o di bronzo.
Bibl.: Daremberg e Saglio, Dictionn. antiq. Grec. et Rom., I, ii, p. 896; G. Gozzadini, Scavi nel predio Arnoaldi presso Bologna, tavv. 8, 719, p. 35; Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, Stoccarda 1899, col. 1504.