CAPELLO (dal lat. capillus; fr. cheveu; sp. cabello; ted. Haar; ingl. hair)
Si denominano così i peli che coprono la parte alta e posteriore del capo. La loro struttura è quella dei peli comuni a completo sviluppo. Sono cioè produzioni cornee costituite da una cuticola esterna di elementi appiattiti embricati in strato unico, da una sostanza corticale formata da più strati di cellule fusiformi ricche di granuli di pigmento, da una sostanza midollare composta di cellule lassamente aderenti l'una all'altra e fra le quali si trova dell'aria. La quantità e qualità varie del pigmento contenuto nelle cellule della corticale dànno al capello le sue diverse colorazioni. Nei capelli bianchi manca il pigmento nella corticale ed è aumentata la quantità di aria fra gli elementi della sostanza midollare.
I capelli nascono dal follicolo, depressione dell'epidermide di rivestimento, nella parte superiore del quale viene a sboccare la ghiandola sebacea, la cui secrezione contribuisce a conferire al capello la normale lucentezza. Il follicolo è impiantato obliquamente nella cute; in corrispondenza dell'angolo ottuso che esso forma con la superficie cutanea è sotteso un muscoletto liscio che, contraendosi, raddrizza il follicolo e il pelo in esso contenuto (raddrizzarsi dei capelli per violenta emozione), e comprime la ghiandola sebacea.
La durata della vita di un capello è varia a seconda delle razze, del sesso, dell'individuo; l'accrescimento è di 10-20 cm. all'anno. Quando il capello ha raggiunto una certa lunghezza cessa di crescere e, dopo un tempo più o meno lungo, perde la sua vitalità. Il bulbo cavo si stacca dalla papilla, che si atrofizza, e si rigonfia a clava (peli a bulbo pieno). Perduti i suoi rapporti col fondo del follicolo, il capello è a mano a mano sospinto verso l'alto, mentre viene perdendo le sue aderenze alla parete e finisce col cadere spontaneamente o sotto lieve trazione. Mentre il capello vecchio cade, un nuovo se ne viene formando da un gettone di epitelio, che dalla parete del follicolo si dirige verso il derma circostante. Nella parte distale di questo gettone si forma una depressione, nella quale s'immette un bottone di tessuto connettivo del derma ricco di vasi; questo bottone costituisce la papilla del nuovo pelo. Le cellule epiteliali che rivestono la papilla sono quelle che proliferando daranno luogo alla costituzione della sostanza midollare, della corticale, della cuticola non solo, ma anche alle cosiddette guaine del pelo, rivestimenti di uno o pochi strati di cellule, che seguono il capello per breve tratto della sua radice. Si ha così una muta continua, lenta dei capelli. Perché un pelo non rinasca definitivamente non occorre soltanto che sia morta la sua papilla, ma che sia atrofizzata la parete del follicolo. I capelli variano di numero (in genere se ne contano da 30 a 40 per cmq.), di colore, di grossezza, di lunghezza a seconda delle varie razze e dei varî individui. Possono essere a sezione circolare od ovalare. I primi sono diritti e lisci, gli altri ondulati o ricciuti, tanto più quanto più schiacciata è la loro sezione. Nei Mongoli, Malesi, Indiani d'America ecc. si hanno capelli a sezione circolare e lisci (razze leiotriche); negli Indo-germanici, negli Australiani ecc., ellittici ondulati; nei Negri e negli Ottentotti, a sezione piatta e ricciuti (razze ulotriche).
I capelli sono, a seconda delle diverse razze e dei diversi individui, folti o radi. Si rarefanno notevolmente di solito nei vecchi (v. calvizie) o per malattie (v. alopecia; tigna, ecc.). Nell'età senile perdono il pigmento (v. canizie; capigliatura).