SAN VINCENZO, Capo (Cabo de San Vicente; A. T., 39-40)
Estrema punta sud-occidentale della Penisola Iberica, nell'Algarve (Portogallo); nei suoi pressi avvennero alcune importanti azioni navali.
Azioni navali. - Azione del 1337. - La flotta portoghese di Alfonso IV, composta di sole 20 galere e comandata dall'ammiraglio genovese Emanuele Pessagno, si scontrò presso Capo San Vincenzo con la flotta del re di Castiglia comandata dall'Àmmiraglio spagnolo Jofré Tenorio. Nonostante l'eroica condotta del Pessagno, le forze spagnole molto superiori ebbero la meglio. Sei galere portoghesi furono ańondate e otto catturate; lo stesso Emanuele Pessagno e il figlio suo Carlo furono fatti prigionieri.
Azione del 1780. - Nel 1779 gli Spagnoli alleati della Francia bloccarono Gibilterra. Da Portsmouth in grande segretezza partì una squadra inglese di 21 vascelli al comando dell'ammiraglio G. Rodney Brydges: essa doveva scortare un convoglio con rifornimenti per Gibilterra. L'8 gennaio 1780, presso capo Finisterre, Rodney catturò numerose navi spagnole, e il 16 gennaio all'altezza di Capo San Vincenzo avvistò una squadra spagnola di 14 unità a vela, comandata dall'ammiraglio don Juan de Langara. La lotta fu aspra: il vascello spagnolo Santo Domingo scoppiò provocando la morte di tutto l'equipaggio; altre sei unità furono catturate dagl'Inglesi, e tra queste il Fenix che aveva a bordo l'ammiraglio. Le altre navi spagnole non sarebbero certamente sfuggite alla cattura se la battaglia non fosse stata interrotta dal sopraggiungere della notte. In seguito a tale successo, Rodney poté sbarcare i soccorsi a Gibilterra, rifornire Minorca e far quindi vela per le Antille.
Azione del 1797. - La squadra inglese, comandata dall'ammiraglio John Jervis e forte di 15 vascelli, 6 fregate e 2 corvette con un totale di 1258 cannoni e 11.700 marinai, incrociava al largo di Cadice, quando all'alba del 14 febbraio 1797 s'imbatté in quella spagnola comandata dall'ammiraglio José Cordova e forte di 27 vascelli e 11 fregate, con un totale di 2222 cannoni e 21.000 marinai. La flotta spagnola non era tutta raccolta, ma divisa in due gruppi alquanto distanti l'uno dall'altro. Di ciò approfittò subito Jervis per interporsi con le sue navi in linea di fila tra le due frazioni della flotta nemica. Jervis mentre s'impegnava a fondo col grosso della flotta avversaria, comandata dallo stesso Cordova, con azioni di fuoco respingeva l'attacco delle rimanenti unità spagnole comandate dal viceammiraglio I. Alava, che tentavano di traversare la linea inglese. Cordova tentò di ricongiungersi al suo ammiraglio in sott'ordine le cui unità, a causa del vento poco favorevole, tendevano ad allontanarsi dal teatro del combattimento, e pensò di poterlo fare passando per la retroguardia di Jervis. Ma l'allora commodoro Nelson, che comandava le ultime tre navi inglesi e che aveva ben compreso la manovra avversaria, senza attendere il permesso di Jervis uscì dalla linea di formazione e attraversò la rotta al vascello ammiraglio spagnolo Santísima Trinidad, obbligandolo a piegare sull'avanguardia inglese. Il combattimento ingaggiato dalle tre navi di Nelson contro i vascelli avversarî superiori in numero diede tempo a Jervis di avviluppare la retroguardia spagnola e catturare due unità. Nelson si difese con prodezza ed ebbe a bordo del suo vascello Captain 70 tra morti e feriti, ma, nonostante le gravi perdite e i danni ricevuti, abbordò ugualmente il vascello San Nicolás e lo catturò. anche il vascello San José, dopo una notevole resistenza, si arrese a Nelson. La stessa Santísima Trinidad, priva della mezzana e del trinchetto, si sarebbe arresa agl'Inglesi, se la divisione dell'ammiraglio Alava, che si era portata al vento, non avesse accennato a venire in suo soccorso. La battaglia cominciata alle undici e mezzo finì alle cinque: la squadra spagnola si ritrasse in gran disordine verso Cadice, né Jervis ritenne opportuno inseguirla. L'ammiraglio Cordova, nonostante la sua condotta valorosa, fu processato e revocato dal grado; l'ammiraglio Jervis fu creato conte di S. Vincenzo, e Nelson cavaliere del Bagno. Le perdite furono di 483 morti, 700 feriti e 2727 prigionieri da parte degli Spagnoli, e di 73 morti e 277 feriti da parte degl'Inglesi.
Azione del 1833. - Avvenne durante la guerra civile fra don Miguel, che aveva usurpato il trono del Portogallo, e donna Maria legittima erede, appoggiata dal padre don Pedro imperatore del Brasile. Questi, impossessatosi nel 1831 della flotta portoghese ancorata in un porto francese, diede il comando di essa a sir Charles Napier, prode ufficiale della marina inglese. Questi uscì da Lagos con tre fregate, una corvetta e una goletta, sulle quali erano imbarcati anche forti elementi inglesi, e il 2 luglio 1833 presso Capo San Vincenzo s'incontrò con la squadra miguelista forte di due vascelli, due fregate, tre corvette e tre legni minori. Le navi di Napier si lanciaronoo risolutamente all'attacco e catturarono un vascello e due fregate nemiche, mentre l'altro vascello miguelista si arrese senza combattere, e le corvette e i legni minori fuggirono. La vittoria conseguita decise la lotta in favore di Maria, che nel settembre dello stesso anno sbarcò a Lisbona e assunse la corona del Portogallo.