caporalato
s. m. – Reclutamento di manodopera non qualificata, sfruttata illegalmente, diffuso su tutto il territorio italiano, in particolare nel settore ortofrutticolo del Mezzogiorno e nell'edilizia del Settentrione. In entrambi i casi i lavoratori sono pagati a giornata o a settimana e senza diritti previdenziali e sindacali. Il 'caporale', spesso collegato alle mafie locali, ha il compito di condurre sul posto di lavoro la manovalanza e di retribuirla a suo totale arbitrio. Questa pratica è stata spesso tollerata a causa dell'assenza di una legislazione repressiva specifica. La prima legge a suo contrasto risale al 2011 e introduce nel codice penale il nuovo reato di 'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro' (d.l. 138/2011), con pene da 5 a 8 anni di reclusione (12 in caso di ipotesi aggravata) e con multa da 1000 a 2000 euro per ogni lavoratore coinvolto (art. 603-bis c.p.). Il caporalato ha dimostrato di adattarsi ai mutamenti del sistema produttivo italiano, approfittando di volta in volta delle fasce di lavoratori più vulnerabili, rappresentate da masse di contadini e operai meridionali, soppiantate poi dagli immigrati clandestini. Si tratta in maggioranza di stranieri stagionali, privi di una paga oraria e retribuiti in base al numero di casse di prodotto raccolto per giornata. Con l’avvento del flusso migratorio anche i caporali sono stati sostituiti da stranieri, spesso della stessa origine dei lavoratori impiegati e controllati dalla malavita organizzata. Inchieste giudiziarie e giornalistiche sulle 'grandi raccolte' di pomodori e arance degli ultimi anni in Puglia e Calabria hanno fatto constatare casi di riduzione in schiavitù, omicidi e sospette sparizioni di lavoratori extracomunitari. Il 7 gennaio 2010 a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro (Rc), le ripetute violenze, perpetrate anche da elementi al soldo della criminalità organizzata locale, hanno spinto braccianti africani, in larga parte privi di documenti di soggiorno, alla rivolta per chiedere condizioni di lavoro più dignitose. È la prima manifestazione di questo genere in Italia, alla quale ne sono seguite altre che hanno acceso l'attenzione sul fenomeno.