CAPRARA
. Nobile e celebre famiglia bolognese, che trasse il nome da un castello dell'Appennino, del quale teneva in antico la signoria. Tra i discendenti della medesima si ebbero diplomatici e uomini politici, come Francesco (sec. XVI), Niccolò e il dotto gesuita Alessandro (sec. XVII); uomini d'arme, come Andreuzzo (sec. XIV), Silvio Gaspare, Francesco Carlo, Lodovico ed Enea di Niccolò (sec. XVII); professori dell'università bolognese, come Alberto di Girolamo e Carlo (sec. XVI) e Giovanni Ridolfo (sec. XVII); poi dottori, canonici, prelati, senatori del Reggimento. Grande nome ebbe fra i generali imperiali del sec. XVII il conte Enea Silvio Caprara (v.) figlio di Massimo, morto senza discendenza, di guisa che con lui e col fratello card. Alessandro (morto nel 1711) si spense la famiglia.
Alberto, figlio pure del conte Massimo, nato in Bologna intorno al 1627, ebbe nel 1667 dal Senato bolognese la cattedra di filosofia morale in volgare, istituita apposta per lui, ch'egli tenne sino alla morte, nonostante fosse spesso distratto da importanti incarichi diplomatici. Rifulse in essi la sua abilità, sì che l'imperatore se ne servì più volte per tenere e governare i luoghi conquistati e per ambascerie, soprattutto per quella a Costantinopoli dal 1681 al 1683, della quale pubblicò un'interessante relazione il segretario del C., Giovanni Benagli, col titolo: Relazione del viaggio fatto a Costantinopoli e del ritorno in Germania dell'illustre conte Alberto Caprara per trattare la continuazione della tregua (Bologna 1684). Nel 1684 fu inviato dall'imperatore a Roma; era quindi richiamato e si muoveva verso l'Austria, quando, giunto a Innsbruck, fu colto da un grave malore dal quale non poté più riaversi. Morì a Bologna il 20 dicembre 1691. Era anche buon letterato e compose e pubblicò molte opere di carattere filosofico e letterario. Stimate le sue traduzioni da Seneca e da altri classici latini e greci.
Legati di parentela ai C. furono i Montecuccoli-Caprara, discendenti da Vittoria Caprara, ultima rappresentante della famiglia, che sposò il conte Francesco Montecuccoli.
Bibl.: P. S. Dolfi, Famiglie nobili di Bologna, Bologna 1670, p. 239 seg.; G. Fantuzzi, Scrittori bolognesi, Bologna 1772 seg., III, p. 101 seg.; id., Memorie del maresciallo Enea del conte Niccolò Caprara, Bologna 1783.