CAPRIOLO (dal lat. capreolus "capretto"; lat. scient. Capreolus Gray; fr. chevreuil; sp. corzo; ted. Reh; ingl. roe)
Genere di Cervi telemetacarpali assunto come tipo della sottofamiglia Capreolinae Pocock 1910. I caratteri della sottofamiglia sono i seguenti: altezza di spalla da 87 a 75 cm.; corporatura leggiera; muso breve; coda rudimentale. Palchi piuttosto bassi, orientati in alto ad angolo non molto ottuso dal profilo faciale, di regola a tre punte, senza occhiale, con l'asta divisa dicotomicamente a due terzi d'altezza, col pugnale posteriore suddiviso a sua volta. Zoccoli stretti e a punta; zoccoletti accessorî ben sviluppati. Colorazione uniforme, rossa in estate, grigio-bruna d'inverno; specchio pigeale più bianco e appariscente nell'abito invernale. I caprioli amano i boschi con ricca sottovegetazione, sono assai eclettici quanto alla dimora e al cibo. Vanno in amore in luglio e agosto. Generalmente partoriscono 2 piccoli, capaci di seguire ovunque la madre dopo 10 giorni circa, e maturi a 14 mesi. I caprioli, con 14 specie e sottospecie vivono nell'Europa centrale e meridionale, nella Gran Bretagna e Scandinavia e si diffondono in Asia a nord dell'Hymālaia. In Italia, si trovano: Capreolus capreolus transsylvanicus Mtsch., nelle Alpi orientali; il Capr. capr. italicus Festa, nelle Maremme toscane e nel Lazio e anche in Calabria e al Gargano (v. cervo).
Bibl.: Fitzinger, in Sitzungsber. Akad. Wissensch., LXX (1874), pp. 239-252; Brooke, in proc. Zool. Soc., 1878, pp. 916-918; R. Lydekker, The Deer of all Lands, Londra 1898, pp. 222-233; Ghigi, in Natura, Milano, VIII (1917), p. 126; Festa, in Boll. Zool. Anat. Comp., Torino, XL (1925), pp. 1-2.