Caracciolo di Bella, Camillo
Patriota e diplomatico (Napoli 1821 - Roma 1888). Attivo nei gruppi liberali napoletani, venne arrestato due volte tra il 1847 e il 1848 e fu quindi costretto a emigrare in Svizzera. Tornato a Napoli nel 1853 riprese l’attività politica e si unì nuovamente ai circoli liberali. All’inizio del 1857 fu tra i fondatori del Comitato dell’ordine, che raccoglieva tutti i gruppi dell’opposizione. Costretto nuovamente all’esilio, si trasferì in Piemonte, partecipando all’azione dei «cospiratori» cavouriani, favorevoli all’annessione incondizionata del Regno delle Due Sicilie al Piemonte. Nel 1860, tornato a Napoli, fece parte del governo provvisorio, sciolto da Garibaldi al suo ingresso in città. Nel 1861 fu eletto deputato e sedette nello schieramento di centro. In Parlamento non fu però molto presente. Poco dopo le elezioni iniziò infatti l’attività diplomatica: fu ministro plenipotenziario nell’Impero ottomano e in Portogallo e, dal 1867, ambasciatore in Russia. Con l’avvento della Sinistra al potere concluse l’attività diplomatica. Fu quindi nominato prefetto di Roma e, nel maggio del 1876, senatore. Trasferito due anni dopo alla prefettura di Torino, presentò le dimissioni.