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CARASSIO

di Alceste Arcangeli - Enciclopedia Italiana (1930)
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CARASSIO

Alceste Arcangeli

. Genere di pesci d'acqua dolce appartenenti all'ordine dei Teleostei, al sottordine dei Cipriniformi, alla famiglia delle Carpe o Ciprinidi. Vi appartengono il carassio comune e il carassio dorato. Il primo (Carassius vulgaris Nils.) è di un colore giallastro sul ventre, che passa sul dorso a un bruno verdastro con riflessi metallici bluastri. Nelle pinne il giallastro ha una sfumatura rossiccia. Supera di rado la lunghezza di 20 cm. e il peso di 800 gr. Predilige le acque tiepide e tranquille, anche se molto sporche; quindi specialmente stagni, paludi, fossati. È onnivoro. Passa l'inverno sul fondo in una specie di torpore. È specie diffusa nell'Europa centrale, settentrionale e orientale, nell'Asia settentrionale, manca in Spagna e in Francia. In Italia è piuttosto rara, fu trovata nei dintorni di Modena, Bologna e Palermo. Come alimento è in generale poco apprezzato.

Il carassio dorato (Carassius auratus L.; detto da noi anche ciprino dorato, pesce rosso, pesce dorato; fr. daurat o dorade de la Chine o poisson rouge; ted. Goldfisch; ingl. goldfish), per quanto si presenti con colorazione e forma del corpo molto varia, indubbiamente è originato dalla domesticazione del carassio comune, la quale ebbe il suo inizio in Cina probabilmente nei primi secoli dell'era volgare: con sicurezza durante la dinastia Sung (dal 420 al 479) nelle provincie di Shan-si e Su-chow. Il primo che agli Europei riferì qualche notizia sul pesce dorato fu il viaggiatore tedesco Kämpfer (1651-1716). Pervenne nel sec. XV nel Giappone (in Sakai), dove si chiama funa: nel Portogallo nel sec. XVII. Speciali cure si dedicano anche oggi all'allevamento di varie razze di questo pesce, sia in Cina sia in Giappone; ma in quest'ultimo si sono ottenute anche di recente nuove e strane razze, corrispondentemente al fatto che il carassio dorato si è così largamente diffuso da costituire quasi un elemento indispensabile sia all'umile tugurio del povero sia ai giardini, alle ville e ai palazzi dei ricchi. Le razze principali che si allevano in Cina sono: il Chin-yü, la forma più comune anche da noi.; l'Ya-tan-yü; il Lung-chin-yü; il Choni-yü; il Nü-ērh-yü; il Wen-yü. Tutte razze che sono caratterizzate, più che dalla colorazione, dalla forma speciale degli occhi (talora enormemente sporgenti), del capo, del tronco, delle pinne impari che sono più o meno suddivise ed espanse. Nel Giappone si allevano: il Wakin (che corrisponde al Kin-yü); il Ryūkin (la più bella ed elegante razza, che forse corrisponde al Ya-tan-yü); il Ranchu; il Shishigashira o Shishigashira-Ranchu; il Deme o Demekin; il Deme-Ranchu; l'Oranda Shishigashira; il Watonai; il Shukin; il Shubunkin; il Kinranski. Nell'occidente, oltre la forma comune si allevano, specialmente in Germania: lo Schleierschwanz (ital. Orifiamma: a pinna caudale doppia, pinna anale anche doppia); il Kometenschweif (ital. Cometa), il Dreifacher Schleierschwanz (ital. Orifiamma a coda tripla); il Teleskop o Teleskopfisch (ital. Occhio di drago); il Teleskopschleierschwanz (ital. Drago a due code); il Dreifacher Teleskopschleierschwanz (ital. Drago a tre code); l'Eierfisch (ital. Bombetta); il Himmelsauge o Himmelseher o Himmelsgucker (ital. Piagnone) ed altre varietà molteplici, come, p. es., quella senza squamme. I migliori allevamenti si trovano in Germania. Anche nell'America Settentrionale (a Cincinnati) si sono ottenuti buoni risultati. In Francia, Portogallo e Italia (specialmente nelle provincie di Bologna e di Ferrara) si alleva in generale la forma più comune e anche senza che a essa si rivolgano cure speciali. Tuttavia i pesci prodotti in Portogallo e in Italia sono più vivacemente colorati e quindi ricercati all'estero. Le varie colorazioni (che vanno dal bruno verdastro, colore naturale, al bronzeo, all'arancione, al rosso scarlatto, al bianco argenteo, al pezzato), sono determinate in principal modo dalla presenza nella pelle di speciali cellule (cromatofori) in vario modo ripartite, delle quali alcune contengono granuli di un pigmento bruno (melanina), altre goccioline grasse contenenti il pigmento licopina, idrocarburo isomero della carotina (Palmer, 1922), altre cristalli di guanina. Il cambiamento di colore del pesciolino comincia in generale al principio della 7ª settimana dopo la schiusa delle uova, ma in modo appariscente fra il 60° e l'80° giorno: esso è dovuto al calore e non avviene a temperature inferiori ai 18°. I pesciolini che non hanno cambiato livrea nella prima estate possono, se la temperatura dell'acqua nell'estate successiva sale sopra i 18°, acquistare colore giallo o rosso (ma non mai bianco o pezzato): tale trasformazione del colore, per quanto in via eccezionale, può avvenire anche negli anni successivi. Tutte le colorazioni possono subire anche nell'adulto variazioni più o meno forti a seconda delle condizioni dell'ambiente. Il carassio dorato ha carni insipide. Come distruttore di larve di zanzare è animale utile, e forse per questo in alcuni luoghi (Friuli, Istria) lo si è lasciato rinselvatichire. (V. tavv. a colori).

Bibl.: A. Arcangeli, Il Ciprino dorato, Milano 1926.

Vedi anche
Cipriniformi Ordine di Pesci Teleostei comprendente oltre 2400 specie, diffuse nelle acque dolci di tutto il mondo, regione australiana esclusa. Circa 580 specie sono presenti soltanto in Cina. L’ordine mostra un’uniformità di caratteri: bocca quasi sempre protrattile, dotata di barbigli e priva di denti, testa priva ... livrea Storia In origine, veste con i colori e lo stemma della casa che, dal 12° sec., nobili e regnanti regalavano ai familiari e alla gente del seguito, o che offrivano a persone alle quali volevano rendere omaggio o assicurare protezione. Dopo la metà del Cinquecento, il nome designa l’abito indossato dalla ... ittiopsidi (o ictiopsidi) Denominazione in disuso dei Vertebrati Anamni che respirano per tutta la vita, o almeno per una parte di essa, per branchie e perciò si chiamano anche Branchiati. Mitteleuropa Termine tedesco («Europa di Mezzo» o «Centro-Europa») usato per evocare l’ambiente e la tradizione culturale dell’Impero asburgico al suo tramonto. Impreciso sotto il profilo geografico (dai Mari del Nord e Baltico all’Adriatico e al Bacino danubiano), nell’Ottocento ebbe fortuna in geopolitica, da una ...
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  • carassio
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    Genere (Carassius) di Pesci Teleostei d’acqua dolce, della famiglia dei Ciprinidi. Il c. comune (Carassius carassius; v. fig.) di color bruno giallastro, lungo fino a 20 cm, è diffuso in Europa, piuttosto raro in Italia. Il c. dorato o pesce rosso (Carassius auratus) proviene dal sud asiatico; allevato ...
Vocabolario
caràssio
carassio caràssio s. m. [lat. scient. Carassius, dal ceco karas]. – Genere di pesci teleostei d’acqua dolce, della famiglia dei ciprinidi. Il c. comune (lat. scient. Carassius carassius), di colore bruno giallastro, lungo al massimo 50...
ciprino
ciprino s. m. [lat. scient. Cyprinus, dal lat. cyprinus, gr. κυπρῖνος «carpione»]. – Genere di pesci teleostei, rappresentativo della famiglia ciprinidi; c. dorato, altro nome del carassio dorato (v. carassio).
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