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carbonchio

Dizionario di Medicina (2010)
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carbonchio


Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali dovuta a Bacillus anthracis. Il c. decorre in forma cutanea o in forma interna (setticemica, intestinale, polmonare). Deve la denominazione al caratteristico colorito scuro, nerastro, della parte necrotica cutanea (escara) e del sangue dei soggetti colpiti. L’uomo può contagiarsi per contatto diretto con animali infetti o per manipolazione di prodotti industriali di origine animale o per ingestione di carni contaminate. Nella forma cutanea il c. si manifesta ìn forma di vescicola che successivamente si rompe e viene sostituita dalla caratteristica escara nera, che poi cade guarendo per cicatrice. Nella forma generale sistemica la malattia può decorrere con i sintomi di una setticemia, di un’affezione intestinale o di una malattia polmonare. La diagnosi si effettua dimostrando la presenza del bacillo nel liquido della vescicola, oppure nel sangue, nelle feci e nell’espettorato. La cura locale consiste nella cauterizzazione della vescicola, quella generale nell’impiego combinato di antibiotici e di siero anticarbonchioso.

Vocabolario
carbónchio
carbonchio carbónchio s. m. [lat. carbŭncŭlus, dim. di carbo -onis «carbone»]. – 1. Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali (bovini, ovini, equini, suini), caratterizzata in genere da pustole nerastre di tipo emorragico,...
carbonchióso
carbonchioso carbonchióso agg. e s. m. (f. -a) [der. di carbonchio]. – Infetto, malato di carbonchio.
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