card-sharing
(card sharing), loc. s.le m. inv. Condivisione della scheda che permette la visione di programmi televisivi a pagamento da parte di più utenti d’accordo tra loro, sottoscrivendo un solo abbonamento.
• A far scattare gli accertamenti, alcuni esposti presentati da Sky, Mediaset e Nagravision, la società che fornisce i sistemi di sicurezza alla stessa Mediaset. La truffa veniva attuata attraverso una procedura denominata «card-sharing» che consente la condivisione tra più soggetti, ovviamente illegale, del segnale destinato ad un solo utente, che poi è quello che paga. (Repubblica, 27 settembre 2011, Roma, p. VI) • Unico neo: ogni tanto le pay tv cambiano i codici di «encryption», ma il buco nero dura una massimo due settimane, il tempo di scoprire i nuovi codici e poi torna tutto chiaro. Tranquilli. C’è anche il sistema per aggirare questa scocciatura. La soluzione è il card sharing, una pratica (illegale) attraverso la quale è possibile condividere un abbonamento a una pay tv tra più utenti attraverso internet, sottoscrivendo un solo abbonamento che poi viene smistato a «enne» clienti. (Renato Franco, Corriere della sera, 6 ottobre 2011, p. 50, Sport) • Le perquisizioni sono state eseguite in 25 province nell’ambito dell’inchiesta della procura di Catania contro il fenomeno di pirateria televisiva denominato «card-sharing», che permette la visione a prezzi fuori mercato, su siti internet tramite un server pirata, di prodotti a pagamento delle pay tv. (Enri Lisetto, Messaggero Veneto, 22 aprile 2012, p. 21, Pordenone).
- Espressione inglese composta dal s. card ‘scheda, carta’ e dal p. pres. e s. sharing ‘condivisione’.