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CARDATURA

di Giovanni Treccani - Enciclopedia Italiana (1930)
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CARDATURA (fr. cardage; sp. cardado; ted. Krempeln; ingl. carding)

Giovanni Treccani

La cardatura è un'operazione che ha per iscopo di districare le fibre delle materie tessili, di isolarle, eliminando nello stesso tempo le materie eterogenee.

Tale operazione può essere fatta a mano o meccanicamente; in ogni caso sono necessarî organi muniti di punte metalliche, più o meno grosse e disposte in forme speciali, chiamati comunemente guarnizioni o scardassi.

Supponiamo una tavola fissa A (fig.1) guarnita con punte metalliche ricurve. Su questa tavola fissa si colloca la materia filamentosa che si fa penetrare nelle punte a mezzo di un'altra tavola mobile B che ha le punte ricurve in senso contrario della tavola A.

Se alla tavola mobile B si imprime un movimento da sinistra a destra come indica la freccia, i grovigli della materia impegnata tra le punte delle due tavole vengono sciolti ed i filamenti si separano, si raddrizzano, si puliscono, andando a collocarsi tra i diversi ranghi di punte della tavola fissa nel senso del movimento. Ne risulta, quindi, che i filamenti trattenuti da uno degli organi sono cardati o scardassati dall'altro.

Per staccare e ritirare i filamenti cardati basta girare la tavola mobile B (fig. 2), così che le punte ricurve di essa siano rivolte nello stesso senso di quelle della tavola fissa, ed imprimerle un movimento da destra a sinistra. L'estremità delle punte di questa tavola, strofinando sul dorso dei denti della tavola fissa, ne stacca i filamenti.

Questa è l'operazione di cardatura o scardassatura, ed è basandosi su questo principio che furono combinate le carde, macchine che fanno tale lavoro automaticamente e nelle quali furono sostituite le due tavole con dei cilindri e con dei cappelli rivestiti di guarnizioni a punte metalliche speciali.

Detti cilindri e cappelli si muovono con velocita e direzioni appositamente studiate.

Organi principali della carda meccanica (fig. 3). - Il cilindro I, detto introduttore, girante nel senso della freccia e rivestito di una speciale guarnizione a punte metalliche preleva le fibre della materia tessile disposta su una tavola di alimentazione A e le presenta alle punte di un altro cilindro T, detto grande tamburo, che gira in senso contrario e con maggiore velocità del cilindro I. In conseguenza delle differenti velocità e della disposizione delle punte, avviene il distaccamento delle fibre, quindi queste dall'introduttore I passano al gran tamburo T.

Questo tamburo presenta allora la materia tessile da cardare o a dei cilindii L, detti lavoratori, o a delle placche C dette cappelli; organi, questi, che sono pure rivestiti di guarnizioni a punte con speciale disposizione che, per il loro movimento e la loro velocità, provocano la cardatura.

Come conseguenza della forte velocità del gran tamburo T, la forza centrifuga sviluppata stacca le materie eterogenee (bottoni, guscette, terriccio, ecc.) perché più pesanti delle fibre tessili, cacciandole sia nei cilindri lavoratori L, nei cilindri pulitori P o nei cappelli C, sia sotto questo tamburo attraverso una griglia G.

Infine il grande tamburo T cede la materia tessile, così cardata e pulita, ad un cilindro scaricatore S girante in senso contrario. Anche fra questi due organi vi è cardatura, e ciò in seguito alla diffetente velocità degli stessi ed alla registrazione e disposizione delle loro guarnizioni. Le fibre trattenute nelle punte della guarnizione di questo cilindro (scaricatore) vengono staccate dallo stesso, sotto forma di un velo, da una lama a pettine R animata da un rapido movimento oscillatorio, i cui denti rasentano le punte della guarnizione senza però toccarla.

Detto velo di fibre viene poi avvolto, meccanicamente, su un cilindro, oppure disposto su tavole mobili, oppure raccolto, sotto forma di nastro, in appositi vasi.

I primi brevetti di carde datano dal 1760 e sono di Lewis e Bourne. Lewis proponeva delle carde a cappelli piani e fissi e Bourne delle carde a ricci, cioè con cappelli cilindrici e rotativi. Tali brevetti sono stati più tardi perfezionati da Arkwright.

Ora tutti i tipi di carde (per cotone, per lana, per cascami di cotone, di lana e di seta) si fabbricano molto bene anche in Italia, come pure le relative guarnizioni.

Spesso viene usata la parola cardatura per garzatura; ma è errato. La garzatura è l'operazione che ha lo scopo di sollevare le fibre dei tessuti per formare il pelo (tessuti felpati).

La parola cardatura è invece propriamente usata quando si tratta del lavor0 che fanno i materassai, perché appunto è l'operazione di districare le fibre della lana da materasso per rendere la massa soffice.

Tag
  • FIBRE TESSILI
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  • I. IN
  • CARDE
Altri risultati per CARDATURA
  • cardatura
    Enciclopedia on line
    Operazione d’importanza fondamentale nel ciclo di lavorazione delle fibre tessili, che ha lo scopo di districarle per renderle parallele e libere da materie estranee. Si esegue con la carda (o cardatrice). Con la c. la massa di fibre è mescolata e divisa in uno strato di distribuzione uniforme, dai ...
  • CARDATURA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
    (VIII, p. 985) Pur restando invariati i princìpi generali che presiedono al processo di c., negli ultimi anni sono stati apportati alle carde notevoli miglioramenti che vengono qui di seguito riassunti. Carde per cotone e fibre a taglio cotoniero. - La produzione oraria raggiunge ormai i 100÷120 kg ...
Vocabolario
cardatura
cardatura s. f. [der. di cardare]. – Operazione fondamentale del ciclo di lavorazione delle fibre tessili, che ha lo scopo di districarle, renderle parallele e libere da materie estranee; viene eseguita, su scala industriale, da apposite...
cardato
cardato s. m. [part. pass. di cardare]. – Tessuto di lana o altra fibra tessile sottoposti a cardatura.
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