cardiopatia
Qualunque anomalia strutturale o funzionale a carico del cuore. Le c. possono essere divise in c. congenite, se presenti fin dalla vita fetale, e c. acquisite, quando si sviluppano in un’epoca successiva alla nascita. Le c. congenite posso evidenziarsi clinicamente già alla nascita, oppure possono manifestarsi e aggravarsi nella prima infanzia, o ancora essere diagnosticate nella vita adulta. Possono essere associate a mutazioni genetiche o ad alterazioni cromosomiche (sindrome di Down), essere conseguenti a malattie infettive contratte dalla madre durante il primo trimestre di gravidanza (rosolia), all’uso di farmaci (barbiturici), all’abuso di alcol o all’esposizione a radiazioni, sempre da parte della madre. Queste c. vengono distinte tra forme cianogene, caratterizzate da una colorazione bluastra delle mucose e delle estremità di mani e piedi, e forme non cianogene. Le c. acquisite comprendono malattie a diversa eziologia che si manifestano dopo la nascita e possono interessare il pericardio, il miocardio, l’endocardio, gli apparati valvolari, il tessuto di conduzione cardiaco e i vasi coronarici. Le cause sono numerose e comprendono le infezioni virali, la malattia reumatica, la malattia aterosclerotica, le intossicazioni da farmaci e veleni, l’ipertensione arteriosa, l’insufficienza renale. La compromissione cardiaca può essere evidenziata da sintomi soggettivi (cardiopalmo, dispnea, dolore toracico, ecc.) o, nelle forme asintomatiche, da segni oggettivi (ingrossamento del cuore, modificazioni dei toni, comparsa di soffi, alterazioni dell’elettrocardiogramma, dell’ecocardiogramma, ecc).