FABRITIUS, Carel
Pittore. Nacque a Midden-Beemster (Olanda) nel 1622; trasferitosi ad Amsterdam si formò sull'arte vigorosa del Rembrandt. Nel 1643, dopo aver perso la moglie e i suoi due bambini, fece ritorno alla casa paterna. Vi rimase fino al 1650 e dopo un secondo matrimonio pose dimora a Delft. Ivi il 12 ottobre 1654 fu tra le vittime dell'esplosione di una polveriera che distrusse gran parte di quella città. Se avesse vissuto più a lungo Carlo F. sarebbe forse stato per la robustezza l'emulo dello stesso Rembrandt. Bellissimo è già il ritratto di Abraham de Potter (1648), ma stupendo il poderoso autoritratto (1653) nel museo Boymans di Rotterdam.
Capolavori famosi sono: La sentinella (1654) nella Galleria di Schwerin, il Cardellino (1654) nella R. Galleria Mauritshuis a L'Aia, il Vecchio Tobia e la moglie nel Ferdinandeum a Innsbruck.
Il fratello Barent (Bernardo) nacque a Midden-Beemster il 16 novembre 1627, morì fra il 1672 e il 1680. Scolaro anche egli del Rembrandt, ma forse seguace soltanto per il tramite del fratello, rimase a Beemster quasi tutta la vita, tranne per soggiorni ad Amsterdam e a Leida (1655-58). Artista secondario di fronte al fratello, ma non superficiale, in parecchie sue opere mostra una tendenza che può dirsi più decorativa che costruttiva. In Italia è rappresentato con quadri significativi nella Pinacoteca di Torino (Il Congedo di Agar, 1650) e nell'Accademia Carrara di Bergamo (Il Satiro nella casa del contadino, 1662). Altri importanti suoi lavori, ad Amsterdam, Brunswick, Cassel, Copenaghen e altrove.
Bibl.: Sui due F., Hofstede de Groot, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XI, Lipsia 1915 (con la bibl. precedente); Su Carlo vedi inoltre: id., Beschr. u. krit. Verzeichnis, ecc., I, Esslingen-Parigi 1907, pp. 574-84; id., Vermeer en K. Fabritius, L'Aia 1907, tavole, con supplemento 1930; H. T. Wijnman, in Oud-Holland, XLVIII (1931), pp. 100-41 (con bibl.).