CARELIA (A. T., 66-67 e 68; Karjala, nome nazionale da karja "gregge"; aggett. karjalainen "mandriano")
La repubblica sovietica della Carelia occupa la parte orientale della Fennoscandia. È limitata a N. dal governo di Murmansk, a O. dalla Finlandia, a S. dal governo di Leningrado, a SE. dal governo di Arcangelo; a E. è bagnata, dal Golfo di Onega al Golfo di Kandalakša, dal Mar Bianco. Presenta forma rettangolare, con orientamento da N. a S., e misura 143.340 kmq. di superficie con 269.700 ab. (1926). La Carelia offre caratteristiche geomorfologiche analoghe a quelle della penisola scandinava e della Finlandia, con le quali forma una sola individualità geografica. Prevalgono terreni antichi, come scisti cristallini e rocce eruttive, che, dopo un primo corrugamento, vennero erosi dagli agenti atmosferici, riducendosi a un altopiano, non molto elevato (150-200 m.) e lievemente ondulato. La glaciazione vi scavò innumerevoli cavità, per lo più a declivio assai ripido. Soltanto verso O. s'innalza una catena di piccoli monti, la Maanselkä, che segna lo spartiacque fra il Mar Bianco e il Baltico. Il litorale, noto in parte con il nome di Costa dei Carelî, è alquanto frastagliato e accompagnato da isole; offre qualche buon approdo, ma i ghiacci lo bloccano durante parte dell'anno. Il nlima è freddo e umido; la temperatura media annua è di 1°,6; quella invernale di −10°,1; quella estiva di 13°,2; si hanno minimi di −37°,5, e massimi di 32°,5. Tuttavia i grandi freddi sono rari, né molto insistenti; i venti assai violenti e molesti. Le precipitazioni atmosferiche non sono abbondanti (400-500 mm.), ma la frequenza delle acque superficiali e delle foreste mantiene una grande umidità nell'atmosfera, e perciò i giorni sereni sono pochissimi. L'idrografia è, innanzi tutto, ricca di laghi e stagni; se ne contano oltre 2000, e si calcola occupino un quinto della superficie dell'intera regione; i laghi sono detti in generale lamba, e i più importanti sono l'Onega, il Seg, il Vyg, il Vodlo; delle paludi, spesso coperte di alberi e muschi, alcune hanno circonferenze di oltre 150 km.; i fiumi, dei quali il più importante è il Kem, scorrono o verso il Mar Bianco, o verso i laghi Ladoga e Onega. La flora è costituita dai licheni, muschi e arbusti della tundra, e dalle formazioni vegetali della zona subartica, cioè da boschi di betulle, di pini, di tigli, di olmi, di frassini e di aceri. La fauna è ricca di cervi, caprioli, lepri, lupi, beccacce, anitre selvatiche, ecc. L'ittiofauna è abbondantissima, specie di salmoni, trote, lucci, pesci persici, ghiozzi; nel Ladoga vi sono anche foche.
Fondata nel 1920, la Repubblica della Carelia consta della riunione di due distretti già appartenuti alla Finlandia, e di varî distretti degli antichi governi di Arcangelo e di Olonec; è divisa in 5 distretti e 2 zone; capitale è Kalininsk, antica Petrozavodsk (27.100 ab.). Le risorse agricole, assai limitate, forniscono legname, prodotti dell'allevamento, della pesca e della caccia (foche, orsi bianchi, ecc.). Si hanno discrete riserve minerarie e cioè ferro, mica e marmi. È percorsa dalla ferrovia della Murmania, costruita durante la guerra per scopi militari.
La maggioranza della popolazione è costituita da Carelî, i più vicini, geograficamente e linguisticamente, ai Finni, una parte dei quali occupa anche l'angolo SE. della Finlandia, mentre altri piccoli gruppi sono sparsi nei distretti di Tver e Novgorod. Nel totale i Carelî ammontano a 300.000, agricoltori in massima parte, ma anche navigatori, pescatori, allevatori di bestiame. Poco si sa della loro storia più antica: probabilmente già nella seconda metà del primo millennio d. C. si erano stabiliti nella regione intorno al Ladoga, dividendosi in due rami, lungo il corso settentrionale della Dvina il primo, l'altro fra il Ladoga e il Saima, verso l'Ostrobotnia. Cattolici di rito greco, con preti e monaci russi, hanno in russo non solo le funzioni religiose, ma anche, quasi esclusivamente, l'insegnamento scolastico, di scarso sviluppo. La vita esterna offre mescolanza di antico e moderno; nei villaggi più poveri e remoti, uomini e bestie hanno comune l'abitazione.
La Carelia è terra di canti: e sebbene le più recenti indagini (K. Krohn) le neghino il vanto di essere stata "la culla del Kalevala", pure non piccolo contributo alla composizione del poema nazionale venne dai "runi" tramandati, sino ad oggi, dai laulajat o cantori della regione (v. kalevala).
Bibl.: Le opere più importanti e complessive sulla storia, geografia, cultura, letteratura, ecc. della Carelia si debbono allo scrittore carelio Iivo Härkönen (Karjalan kirja "Il libro della Carelia", 1910, 547 pp., in-8°, riccamente illustrato; Itäinen vartio "La sentinella orientale", 1920, 400 pagine, in-8°), che dirige e redige anche un periodico (Toukomies "Il seminatore""), tutto dedicato alla sua patria.
Testi popolari e letterarî nei vari dialetti della Carelia, tutti assai vicini al finnico comune (all'incirca come il portoghese allo spagnolo), vocabolario e fonetica sono raccolti nel Karjalan kielen opas (Guida della lingua carelia), Helsinki 1907, di H. Ojansuu.