CARETE Gnomico (Χάρης)
Si riteneva un tempo che Carete fosse poeta drammatico in base a un tetrametro trocaico e a due frammenti in trimetri giambici (fr.1-3 Powell). Un papiro anonimo di Heidelberg, pubblicato nel 1912 da G.A. Gerhard, comprende, fra gli altri, due versi (25 seg.), che Stobeo attribuisce a Carete. L'identificazione dell'autore è quindi sicura. Un terminus ante quem per determinare l'età in cui egli fiorì, ci è offerto dal papiro stesso di Heidelberg, scritto in epoca non posteriore alla seconda metà del sec. III a. C. Il contenuto gnomico, evidente nei frammenti già noti, ricompare nei sei frammenti papiracei che formano un tutto unico (fr. 4 Powell). Di tre di essi (a, b, c) si riesce, non senza stento, a ricostruire il pensiero e gli argomenti che sono i soliti della gnomica epicarmea e pseudo-epicarmea.
Bibl.: G.A. Gerhard, Χασθτος ηνωμαι, in Sitzungsberichte der Heidelberger Akademie der Wissenschaften, Phil.-hist. Klasse, XIII (1912); U. Powell, Collectanea Alexandrina, Oxford 1925, pp. 223-227.