carezza
. Dal latino caritia (da carus), vale " dimostrazione di benevolenza ": s'incontra in Pd XXV 33 Iesù ai tre fé più carezza, nella locuzione ‛ far c. ' con il senso di " far oggetto di stima ", " di predilezione maggiore " (Cristo considerò i tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni degni di assistere a vari episodi della sua vita). Così leggono la '21 e il Petrocchi; accettata da alcuni è la variante chiarezza (v.).
La medesima locuzione, per " colmare di attenzioni ", " accogliere con gioia ", compare anche in Fiore LXXXIII 12 Ben disse ch'i' le feci gran carezza / sotto dal pin, e CVI 14 per mostrar ch'i' sia buon, lor fo carezza.