Comunità Caraibica
Tra il 1958 e il 1962 iniziò e si concluse l’esperienza della Federazione delle Indie Occidentali: composta dalle colonie del Regno Unito nei Caraibi, la Federazione si proponeva di creare un’entità politica unitaria che avrebbe in pochi anni proclamato la propria indipendenza dalla madrepatria. Furono i dissidi tra il governo federale e quelli statali a provocarne la dissoluzione. Per sopperire ai problemi di coordinamento tra le diverse isole e tra queste e le colonie della terraferma, nel 1965 Trinidad e Tobago, Antigua e Barbuda, Guyana e Barbados costituirono l’Associazione caraibica di libero scambio. Nell’organizzazione fecero il loro ingresso in rapida successione altri otto paesi. In seguito, nel luglio 1973, Barbados, Trinidad e Tobago, Giamaica e Guyana firmarono il Trattato di Chaguaramas, che fondava la Comunità Caraibica (Caricom). Il Trattato già nel 1974 contava 12 membri tra stati indipendenti e Territori britannici d’oltremare e prevedeva la creazione di un mercato e di un’economia comuni, sostituendo l’Associazione caraibica di libero scambio (smantellata nel 1974). Il Trattato si proponeva inoltre di approfondire il coordinamento della politica estera dei paesi membri. Dagli anni Novanta sono divenuti membri del Caricom anche Suriname (1995) e Haiti (2002). Dal 1991, infine, si sono aggiunti altri cinque Territori britannici d’oltremare, che hanno acquisito lo status di membro associato.
La creazione di uno spazio economico comune rimase per lungo tempo sulla carta, finché nel 1989 venne presa la decisione di trasformare l’embrionale mercato Caricom in un mercato intregato. I negoziati si protrassero per oltre un decennio, finché nel 2001 i membri del Caricom giunsero alla firma del nuovo Trattato di Chaguaramas. Il Trattato ha permesso l’entrata in vigore nel 2006 del Mercato unico del Caricom, cui partecipano pienamente 12 dei 15 membri attuali della Comunità, mentre dal 2009 questi stessi membri possiedono anche un passaporto comune. Oltre ad aver rafforzato l’integrazione economica tra i membri, gli emendamenti del 2001 hanno esteso le competenze politiche e giudiziarie della Comunità, in particolar modo attraverso l’istituzione della Corte di giustizia caraibica, l’organo che assicura l’unicità dell’interpretazione e dell’applicazione delle disposizioni contenute nel Trattato e negli atti derivati.
Il Caricom ha concluso accordi di libero scambio con Colombia, Cuba, Costa Rica e Venezuela. Con Caracas dal 2005 è inoltre in vigore un’alleanza commerciale, il Petrocaribe, che consente ai paesi Caricom di acquistare il petrolio venezuelano a prezzi agevolati. Tra i più importanti paesi dei Caraibi non membri della Comunità, oltre a Cuba, menzione speciale merita la Repubblica Dominicana: quest’ultima ha presentato sin dal 1991 domanda di ingresso nell’organizzazione, ma le grandi dimensioni della sua economia rispetto a quelle dei membri e una storia di relazioni travagliate tra il paese e la stessa Comunità hanno rallentato il processo negoziale, oggi è in fase di stallo. La Repubblica Dominicana viene tuttavia inclusa assieme al Caricom nel Forum dei Caraibi (Cariforum), un sottoinsieme dei paesi dell’Acp Group (Gruppo degli stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico) che tratta condizioni economiche preferenziali con l’Unione Europea.
La Conferenza dei capi di stato e di governo è l’organo supremo della Comunità e ne determina l’indirizzo politico. Essa decide in merito alla conclusione di trattati tra la Comunità e altri paesi o organizzazioni. Dalla Conferenza trae origine un ‘quasi gabinetto’ di ministri con portafogli specifici, che funge da propulsore normativo in tutti quegli ambiti che la Conferenza ritiene di fondamentale importanza per la Comunità.
Il Consiglio dei ministri del Caricom è composto dai ministri dei paesi membri, si riunisce nelle sue varie forme a seconda delle questioni trattate (economia, difesa, politiche sociali e altre) ed esercita il potere decisionale in tutti gli ambiti in cui la Comunità ha competenza. Il Consiglio approva inoltre il bilancio comunitario.
Il segretario generale, eletto per un periodo di cinque anni, è alla testa del Segretariato e garantisce la continuità istituzionale e le relazioni esterne della Comunità, svolgendo compiti amministrativi ed esecutivi.
Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Giamaica, Grenada, Guyana, Haiti, Montserrat, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago.
Membri associati: Anguilla, Bermuda, Isole Cayman, Isole Vergini Britanniche, Turks e Caicos.