carica
càrica [Der. del lat. carricare, da carrus "carro" e quindi "ciò che si mette sul carro"] [LSF] Cosa che s'aggiunge o si somministra e, figurat., qualità o proprietà conferita; anche, l'operazione con cui si somministra tale cosa. Nelle molte locuz. afferenti alla c. elettrica, alcune delle quali sono ricordate qui di seguito, la qualificazione "elettrica" è omessa in tutti i casi in cui non vi sia ambiguità di significato. ◆ [EMG] C. areica: la c. elettrica specifica di area, pari al rapporto (in termini finiti oppure infinitesimi) tra la carica presente su una superficie e l'area di questa; unità di misura SI è il coulomb a metro quadrato (C/m2). ◆ [FSN] C. assiale: l'integrale di volume su tutto lo spazio della densità di corrente assiale: v. corrente nella teoria dei campi: I 791 c. ◆ [FSN] C. conservata: nella teoria dei campi, quantità che si conserva, associata a una proprietà d'invarianza della densità di lagrangiana: v. corrente nella teoria dei campi: I 790 f. ◆ [EMG] C. di polarizzazione: la c. elettrica fittizia di cui ci si può servire per calcolare il campo elettrico in un dielettrico polarizzato: v. dielettrico: II 118 d e 121 a. ◆ [FSN] C. di un quark: la carica elettrica di un quark, ma anche l'isospin debole, il colore, ecc. ◆ [FTC] [FNC] C. di un reattore nucleare: il combustibile nucleare che s'immette nel reattore. ◆ [EMG] C. elettrica: attributo fondamentale dei corpi elettrizzati, indicato anche come quantità di elettricità, ente responsabile del campo elettrico generato dai detti corpi, da identificarsi con le sorgenti scalari del campo medesimo. In termini fenomenologici, si dice che un corpo possiede una c. elettrica se esso è elettrizzato, cioè se dà luogo a quei fenomeni caratteristici che si chiamano fenomeni elettrici (attrazione di corpiccioli leggeri vicini, induzione di c. su altri corpi, ecc., tutti dovuti al campo elettrico promanante dal corpo); inversamente, un corpo si dice elettrizzato se esso possiede una c. elettrica, distribuita in esso o sulla sua superficie oppure concentrata in zone partic. di esso. Nella descrizione dei fenomeni elettrici, la locuz. "c. elettrica" è usata indifferentemente sia per indicare la grandezza fisica cui si ascrivono i fenomeni elettrici (quale compare nelle leggi che descrivono i fenomeni) e i campi elettrici conseguenti, sia per indicare un corpo che la possegga, cioè un corpo elettrizzato (in questo senso concreto si parla, per es., di c. puntiforme); quest'ultimo uso è partic. vivo per particelle dotate di c. elettrica, per es. nella locuz. flusso di c. negative per indicare una corrente di particelle cariche negativamente, e simili. Per le proprietà di questa grandezza fisica v. elettrostatica nel vuoto: II 383 b. Sua unità di misura SI è il coulomb (C); per l'equivalenza del coulomb con le due unità di misura CGS, l'abcoulomb e lo statcoulomb, e alcune unità pratiche, v. App. III: VI 705 b. ◆ [EMG] C. (elettrica) elementare: il quanto di elettricità, pari al valore assoluto della c. elettrica dell'elettrone: v. carica elettrica elementare. ◆ [EMG] C. immagine: relativ. alla superficie piana di un conduttore in equilibrio elettrostatico e a una c. elettrica puntiforme +q a essa prospiciente, è la c. puntiforme virtuale -q, nell'interno del conduttore (fig. 1), simmetrica a +q rispetto alla superficie (quale si avrebbe se quest'ultima fosse speculare e invertente il segno); mediante tale c. si può facilmente rappresentare il contributo al campo elettrico all'esterno del conduttore dato dalla carica vera indotta da +q sulla superficie del conduttore medesimo. Nel caso di superfici equipotenziali più complicate del semplice piano indefinito della fig. 1 si applicano metodi mutuati dall'ottica geometrica; per es., nella fig. 2 è mostrato il caso di una c. puntiforme +q posta sulla bisettrice di un diedro di angolo 60°: sono indicate le c. immagini ottenute per riflessioni successive sulle superfici piane realizzanti il diedro. Il metodo delle c. immagini è uno dei metodi per risolvere, in certi casi, il problema generale dell'elettrostatica: v. elettrostatica nel vuoto: II 390 d. ◆ [FPL] C. ionica efficace: v. plasmi termonucleari, diagnostica dei: IV 534 e. ◆ [EMG] C. legata: particella dotata di c. elettrica e vincolata a non muoversi liberamente, al più oscillando intorno a una posizione media fissa nell'ambito del sistema di cui essa fa parte: per es., ognuno degli ioni positivi occupanti i nodi del reticolo cristallino di un metallo, intorno ai quali compiono vibrazioni per agitazione termica. ◆ [EMG] C. libera: (a) in contrapp. a c. legata, ogni particella dotata di c. elettrica e capace di muoversi nell'ambito di una sostanza, quali per es., gli elettroni di conduzione in un metallo; (b) nella teoria dei dielettrici, si contrappone, sempre nel signif. detto, alle c. virtuali dette c. di polarizzazione (v. sopra) e indica c. libere presenti in un dielettrico reale a causa di intrusioni, difetti reticolari, ecc.; per l'effetto di tali c. sulla polarizzazione dielettrica, v. dielettrico: II 127 f. ◆ [EMG] C. lineica: c. elettrica specifica di linea, pari al rapporto, in termini finiti oppure infinitesimi, tra la c. su una linea e la lunghezza di questa; sua unità di misura SI è il coulomb a metro (C/m). ◆ [STF] [EMG] C. magnetica: lo stesso che massa magnetica o polo magnetico, locuz. usate nel passato nell'ambito della prima trattazione CGS del magnetismo, cosiddetto magnetismo dei poli magnetici, poi sostituito dal magnetismo delle correnti elettriche (v. magnetismo: III 521 c, 523 e); nell'elettromagnetismo ordinario non esistono c. magnetiche isolate, mentre nella teoria quantistica dei campi sono considerate c. magnetiche quantizzate (v. monopolo magnetico). ◆ [EMG] C. magnetica elementare: lo stesso che monopolo magnetico (v.). ◆ [EMG] C. massica: la c. elettrica specifica di massa, pari al rapporto, in termini finiti oppure infinitesimi, tra la c. di un corpo e la sua massa; sua unità di misura SI è il coulomb a kilogrammo (C/kg). ◆ [FNC] C. nucleare efficace: c. elettrica fittizia attribuita ai nucleoni nelle reazioni fotonucleari per separare i gradi di libertà interni dal moto globale: v. fotoreazione nucleare: II 728 e. ◆ [EMG] C. puntiforme: (a) corpo che porta una c. elettrica e le cui dimensioni lineari siano molto minori di ogni altra lunghezza che compare nel problema che si sta studiando; (b) anche, la c. elettrica portata dal corpo in questione. ◆ [EMG] [ELT] C. spaziale: (a) generic., lo stesso che c. volumica, quindi presente nello spazio; (b) specific., nei fenomeni di conduzione elettrica, l'accumulo di portatori di c. in una particolare regione di spazio: per es., quella di ioni positivi e negativi che s'addensano, rispettiv., in prossimità dell'anodo e del catodo di un tubo a scarica, oppure di elettroni che s'addensano in prossimità di un catodo termoelettronico o fotoelettronico, oppure di elettroni e buche che s'addensano dalle due parti di una giunzione a semiconduttori p-n. ◆ [EMG] C. specifica: per un corpo dotato di c. elettrica, il rapporto fra quest'ultima e la massa (c. massica) oppure il volume, la superficie o la lunghezza del corpo che la porta (rispettiv., c. volumica, areica, lineica). ◆ [EMG] C. superficiale: lo stesso che c. areica. ◆ [EMG] C. vera: ogni c. elettrica reale, non fittizia, per es. che non sia una c. di polarizzazione in un dielettrico o una c. immagine in un conduttore. ◆ [EMG] C. volumica: la c. elettrica specifica di volume, pari al rapporto, in termini finiti oppure infinitesimi, tra la c. presente in un volume e la misura di questo; sua unità SI è il coulomb a metro cubo (C/m3). ◆ [FSN] Coniugazione di c.: l'operazione che associa a una particella l'antiparticella a essa corrispondente: v. particelle elementari: IV 473 e. ◆ [EMG] Conservazione della c.: legge fondamentale esprimente la conservazione della c. elettrica complessiva in ogni processo. ◆ [EMG] Densità di c.: lo stesso che c. specifica (v. sopra) e quindi, nei vari casi, densità di c. areica, lineica, massica, volumica. ◆ [FML] Funzione spettrale di c.: v. sali fusi: V 102 c. ◆ [EMG] Invarianza della c. elettrica: v. carica elettrica elementare: I 510 c. ◆ [EMG] Metodo delle c. immagine: v. sopra: C. immagine. ◆ [FPL] Metodo dello scambio di c.: v. plasmi termonucleari, diagnostica dei: IV 534 c. ◆ [RGR] Moto relativistico di una c. elettrica: v. elettrodinamica classica: II 292 e. ◆ [ELT] Onde di c. spaziale: v. diodi a stato solido per microonde: II 205 e. ◆ [EMG] Portatore di c.: generic., particella dotata di c. elettrica e capace di muoversi nell'ambito di un mezzo materiale, e quindi capace, ove nel mezzo sia presente un campo elettrico, di contribuire, con altre particelle simili, allo stabilirsi di una corrente elettrica nel mezzo medesimo; sono tali elettroni e buche in un solido (raram. anche ioni liberi), elettroni liberi e ioni dei due segni in un fluido. ◆ [FSN] Quantizzazione della c.: una delle proprietà fondamentali della c. elettrica: tutte le particelle osservate hanno una c. elettrica che è un multiplo intero (positivo o negativo) del valore assoluto e della c. dell'elettrone, costituente quindi il quanto di c. elettrica: v. elettrostatica nel vuoto: II 383 e. È da notare che i quark, costituenti gli adroni, hanno c. frazionarie, di valore (2/3)e e (-1/3)e, ma si tratta di particelle non osservabili direttamente. ◆ [ELT] Regime di c. spaziale: il regime di funzionamento di un tubo elettronico o di una cella fotoemissiva nel quale non tutti gli elettroni emessi dal catodo riescono a pervenire sull'anodo, in ciò impediti dal campo della c. spaziale costituita, intorno al catodo medesimo, dagli elettroni già emessi: per es., v. diodi: II 203 c.