SOYA, Carl Erik Martin
Drammaturgo e narratore danese, nato a Copenaghen il 30 ottobre 1896. Conoscitore e sperimentatore di problemi tecnici teatrali, si è affermato con la spregiudicata ma appassionata analisi dei conflitti morali del nostro tempo.
Se nel suo primo lavoro (Parasitterne, "I parassiti", 1929, amara e pessimistica raffigurazione della corruttela borghese) la critica non avvertì subito il forte intuito drammatico di S., i successivi (Hvem er jeg? "Chi sono io?", 1932: esame dell'inconscio d'un pover'uomo che, desiderando la morte della propria fidanzata, per passare a più conveniente partito. cade in balia di forze contrastanti - dal Diavolo alla Vergine, da Barbablù a Don Giovanni - finché lo spettacolo del male voluto lo induce al pentimento; Chas, "Carlo", 1938: satira della società contemporanea affamata di reclamismo e idolatria) rivelarono il suo non superficiale umorismo, il suo pessimismo acre, ma mai freddo e cinico. La vita umana quale urto fatale di forze imponderabili, enigmatico permutarsi di bene in male non meno che di male in bene, è raffigurata nella più recente tetralogia 'neorealistica' (Bruddstykker af et Mønster, "Frammenti d'un disegno", 1940; To traade, "Due fili", 1943; 30 års henstand, "30 anni di proroga", 1944; Frit valg, "Libera scelta", 1948) con vivezza e sensibilità di stile, con coerenza e saldezza di struttura. Anche nel romanzo, che tratta a preferenza i temi sessuali più scabrosi (Sytten, "Diciassette", I-III, 1953-54), Soya ha mostrato di possedere appieno il dominio dei mezzi espressivi.
Bibl.: O. Lundbo, Soya, Copenaghen 1944; Festskrift, per i cinquanta anni di S., ivi 1946.