PECHLIN, Carl Fredrik
Uomo politico svedese, nato l'8 agosto 1720, morto il 29 maggio 1796. Figlio del ministro del Holstein a Stoccolma, il P. entrò nell'esercito svedese; nel 1743 era tenente, nel 1746 capitano, nel 1761 colonnello e nel 1770 maggior generale. Naturalizzato svedese e nobilitato nel 1751, ottenne, come tale, seggio e voto nel parlamento svedese; e si gettò con passione nella lotta politica, parteggiando in un primo tempo per il partito dei hattar (cappelli). Nel 1760 si unì però, insieme ai proprî seguaci, al partito avversario dei mössor (berretti) e l'aiutò a raggiungere il potere. Quando l'anno seguente si volle riavvicinare al partito dei hattar, scatenò tale indignazione da vedersi escludere dalle discussioni parlamentari. Tornò solo nel 1769 in parlamento come partigiano dei mössor. Si trovava a essere ora un temibile avversario del partito di corte e nel 1772 fu l'unico che tentò opporsi al colpo di stato di Gustavo III; fu anche arrestato e poco dopo rilasciato. Durante il regno di Gustavo III il P. fece parte dell'opposizione e fu finalmente in strette relazioni con il circolo politico che preparò l'assassinio del re (1792). Non si poterono tuttavia trovare prove certe contro il P., che però fu nuovamente tratto in arresto e morì in prigione.