JUNG, Carl Gustav
Psichiatra e psicologo svizzero, nato a Basilea il 26 luglio 1875. Studiò medicina a Basilea e a Parigi. Dal 1900 al 1909 fu assistente e poi primario nella clinica psichiatrica di Zurigo; dal 1905 al 1913 docente di psichiatria in quella università. Tra i primi seguaci di S. Freud, contribuì a fondare (1910) la Società psicoanalitica internazionale. Si staccò poi dal movimento psicoanalitico (v. psicoanalisi, XXVIII, p. 455) e creò una propria scuola psicologica ("scuola di Zurigo"). Dal 1933 è professore di psicologia al politecnico di Zurigo.
La dottrina di C.G. Jung, oltremodo complessa, si fonda sui seguenti principalissimi capisaldi: esistenza di un "inconscio collettivo", nel quale dominano gli "archetipi" o idee-madri della psiche arcaica; elaborata classificazione dei "tipi psicologici"; necessità per l'uomo di prender contatto con l'inconscio e di costituire o ristabilire un'armonia tra la propria struttura interna e la vita reale. Da qui, nuove vie della tecnica psicoterapica, originali interpretazioni di miti e di simboli, interessanti esplorazioni nei campi della mistica e dell'esoterismo.
Opere principali: Diagnostische Assoziazionsstudien (1906); Psychologie der Dementia praecox (1903); Wandlungen und Symbole der Libido (1912); Versuch einer Darstellung der psychoanalytischen Theorie (1913); Psychologische Typen (1921); Das Unbewusste im gesunden und kranken Menschen (1926); Die Beziehungen zwischen dem Ich und dem Unbewussten (1928); Über die Energetik der Seele und andere psychologische Abhandlungen (1928); Das Geheimnis der goldenen Blüte (con R. Wilhelm, 1929); Seelenprobleme der Gegenwart (1932); Wirklichkeit der Seele (1934). Parecchie tra esse sono state tradotte in varie lingue.