ROSSBY, Carl Gustav
Meteorologo svedese, nato a Stoccolma il 28 dicembre 1898 e ivi morto il 19 agosto 1957. La sua formazione ebbe luogo all'università di Stoccolma (1917-19 e 1922-25), all'università di Lipsia e all'Osservatorio di Lindenberg (1920-22), all'Istituto meteorologico e idrologico svedese (1922-25) e soprattutto nel 1919-20 all'Istituto di geofisica di Bergen in quel tempo impegnato a sviluppare verso modelli sintetici la nascente meteorologia frontale. Questo indirizzo non lo attrasse, ma la sua successiva attività scientifica appare chiaramente improntata allo spirito di V. Bjerknes (VII, p. 169), fondatore degl'istituti di geofisica di Lipsia e Bergen.
Nel 1928 ottenne la prima cattedra di meteorologia istituita negli Stati Uniti, al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Concentrò i suoi studi sull'idrodinamica degli oceani e sugli scambi energetici tra questi e l'atmosfera, sviluppando (1937) l'"analisi meteorologica isentropica".
R. diede peraltro piena misura di sé nel secondo periodo trascorso al Weather Bureau come capo delle ricerche (1939-41) e ancor più quando divenne direttore del dipartimento di meteorologia dell'università di Chicago (1941-47) e creò una propria scuola (detta appunto "di Chicago"), la sola consistente nella storia della meteorologia insieme con quella di Bergen.
Riorganizzò l'AMS (American Meteorological Society), facendone un centro di diffusione delle nuove idee e portando a un elevato livello scientifico l'organo dell'associazione, il Bulletin of the AMS; diede l'avvio alla meteorologia industriale. Contemporaneamente R. e la sua scuola, dove si sono formati molti degli scienziati cui è attualmente affidato il progresso della meteorologia. fecero compiere un passo decisivo alla meteorologia dinamica. Sulla base di considerazioni teoriche si misero alla ricerca di fenomeni aventi dimensioni maggiori di quelle dei cicloni e anticicloni mobili, introducendo il fecondo concetto di "indice di circolazione" (che esprime l'intensità di circolazione lungo un parallelo o un meridiano) e mettendo in luce l'esistenza di "onde planetarie", oggi dette comunemente "onde di Rossby". Introdussero infine nuovi importanti concetti: quelli di cut-off e di blocco e soprattutto quello di corrente a getto (v. aerologia, App. III,1, p. 22).
In seguito ai processi teorici fu realizzato un modello barotropico (fondato cioè sull'ipotesi che a uguale pressione corrisponda uguale densità) e bidimensionale della circolazione atmosferica alle latitudini intermedie, che applicato a un opportuno livello della troposfera condusse ai primi successi della previsione numerica.
Dopo la seconda guerra mondiale R. ritornò in patria e fondò l'Istituto internazionale di meteorologia (presso l'università di Stoccolma) e la rivista Tellus, per mezzo dei quali proseguì l'elaborazione della dinamica dell'atmosfera e dell'oceano. Verso il 1955, rivelandosi ancora una volta precursore, avviò un indirizzo di ricerca praticamente nuovo e oggi di scottante attualità: lo studio della distribuzione e della circolazione delle sostanze chimiche nell'atmosfera e del loro significato sinottico e paleoclimatico.
Altre opere: The tephigram, its theory and practical uses in weather forecasting (con C.M. Alvord e R.H. Smith), MIT, Professional notes, Cambridge, Mass., 1929: Insentropic analysis, in Bulletin of the AMS (American Meteorological Society), 1937; On the mutual adjustement of pressure and velocity distributions in certain simple current systems, in Journal of marine Research, 1937-38; Relation between variations in the intensity of the zonal circulation of the atmosphere and the displacements of the semipermanent centers of action, ibid., 1939; The scientific basis of modern meteorology, in US Yearbook of agriculture, 1941 (rist. in Handbook of meteorology, New York 1945); A new conservation-theorem of hydrodynamics (con H. Ertel), in Geofisica pura e applicata, 1949; On the nature of the general circulation of the lower atmosphere, in The atmospheres of the Earth and Planets, Chicago 1949; On the dynamics of certain types of blocking waves, in Journal of the Chinese geophysical Society, 1950; On the chemical climate and its variation with the atmospheric circulation pattern, in Tellus, 1955.
Un volume commemorativo, con notizie bibliografiche, è: B. Bolin, The atmosphere and the sea in motion, New York 1959.