TESSIN, Carl Gustav
Uomo politico svedese, nato a Stoccolma nel 1695, morto ad Akero nel 1770. Figlio di Nicodemus il Giovane (v. tessin) ebbe un'educazione aristocratica e divenne poco dopo la morte di Carlo XII un dirigente della nobiltà svedese. Aderì al partito contrario ad Arvid Horn, seguendo prima il cosiddetto partito holsteiniano, divenendo poi uno dei capi del partito degli hattar (cappelli). Già prima della caduta di A. Horn fu adoperato in importanti missioni diplomatiche; quando il partito hattar arrivò al governo, il T. divenne uno degli uomini più potenti della Svezia, consigliere reale (1741-61) e capo della cancelleria (1747-52, qualcosa come presidente del consiglio dei ministri). Lavorò attivamente intorno al 1740 per la guerra contro la Russia, che ebbe poi esito sfavorevole alla Svezia. Dopo la pace del 1743 seppe però evitare l'ingerenza russa nella politica svedese, collaborando in questo senso con l'erede al trono di nuova elezione Adolfo Federico e la di lui consorte, Lovisa Ulrica. Dopo l'avvento al trono di Adolfo Federico, il T. si rifiutò di aiutare il re ad accrescere il potere regio, provocando così la rottura dei suoi rapporti con la regina; il T. quindi si ritirò dalla vita pubblica. Egli fu uno dei più brillanti esponenti dell'aristocrazia svedese predominante durante l'"era della libertà"; fu anche mecenate, collezionista di oggetti d'arte, promosse la cultura in Svezia; tra l'altro fondò nel 1735 la Reale Accademia del disegno (poi Accademia di belle arti).
Bibl.: S. Leijonhufvud, Omkring C. G. T., voll. 2, Stoccolma 1917; id., C. G. T. och hans Åkerökrets, voll. 2, ivi 1931-33; R. Josephson, T. d. y., tiden-mannen-verket, I, II, ivi 1930-31; W. Holst, C. G. T. under rese-, riksdagmannacho de tidigare beskickningsåren, Lund 1931.