Scrittore tedesco (Obersalzbrunn, Slesia, 1858 - Schreiberhau, Breslavia, 1921), fratello di Gerhart. Studiò filosofia e scienze naturali, dapprima a Jena, dove fu allievo di Haeckel, quindi a Zurigo, con Avenarius. Sotto l'influsso di quest'ultimo scrisse Die Metaphysik in der modernen Physiologie (1893), opera assai ambiziosa non portata a compimento. Al pari del fratello, iniziò come naturalista (con la novella Der Sonnenwanderer, 1891, e col dramma Marianne, 1894), per passare all'intimismo dei drammi Waldleute (1896), Ephraims Breite (1899, primo di una triade di ambiente contadinesco, completata da Die Austreibung, 1905, e Die lange Jule, 1913), Die Bergschmiede (1901), Die armseligen Besenbinder (1913), Tobias Buntschuh (1916). Subiva intanto l'influsso della tradizione mistica, mai estinta in Slesia, e dell'espressionismo, evoluzione evidente anche nei romanzi (Mathilde, 1902; Einhart der Lächler, 1907; Ismael Friedmann, 1912; Rübezahlbuch, 1915; Tantaliden, lasciato frammentario e pubblicato post., 1927).