SNOILSKY, Carl Johan August
Poeta, nato a Stoccolma l'8 settembre 1841, morto ivi il 19 maggio 1903. Dal 1865 al 1878 fu segretario di legazione a Parigi, poi consigliere e segretario di cancelleria: ritiratosi a vita privata, prima a Firenze, poi a Dresda, rientrò a Stoccolma come direttore della Biblioteca reale. Di nobile famiglia, partecipò con idee liberali, ai movimenti sociali e politici del suo tempo.
Trovò per la prima volta l'accento personale della sua poesia negli Italienska Bilder (1865), nell'entusiasmo delle sue prime impressioni d'Italia (1864-65), l'Italia romantica della precedente poesia svedese vi si colorisce di una più accesa tinta realistica e vi si arricchisce di calda e immediata esperienza della storia italiana dell'epoca. Vi è spesso un getto fresco e limpido, un impeto di melodie che non si ritrova più nelle composte e levigate forme delle poesie degli anni seguenti (España, en Sonett-cykel, 1865-66; Intermezzo, 1864-78; Sonetter, 1865-73), composte sotto l'influenza dell'arte dei parnassiani. La tendenza politico-sociale incominciò ad affermarsi nei Nya Dikter (1879-80: la prima raccolta, Dikter, era uscita nel 1869) e continuò poi ad accentuarsi nelle raccolte seguenti (1883; 1887; 1897). Il suo realismo non era come quello di Strindberg: mentreil suo cuore era aperto alla comprensione di ogni dolore umano, la sua sensibilità d'artista aveva invece un più circoscritto limite, e aderiva pienamente soltanto a ciò che nella realtà è ricchezza, bellezza, colore e calore. E, artisticamente, la parte più felice della sua opera, anche in questo suo secondo periodo, è quella in cui egli indugiò in colorite evocazioni epico-liriche di momenti eroici della storia svedese (Svenska Bilder, 1886) o riprese, con più calmo e pensoso spirito, i motivi della giovanile poesia d'Italia (Firenze och Sorrento, 1880-82). La tendenza alla riflessione sul problema sociale e politico domina anche questa nuova poesia d'Italia (v. Michelangelo, Garibaldi's död, Savonarola, Cavour och hans gäst); ma il getto dell'ispirazione riesce più di una volta ad aprirsi la via sotto il peso della materia grave: e la lirica Vagen till Taormina è forse il momento più alto che la sua poesia abbia raggiunto. Nell'epoca delle più aspre lotte sociali e del più crudo realismo, rimase una figura appartata.
Opere: Samlade Dikter (edizione nazionale) voll. 5, Stoccolma 1903-1904 (numerose ristampe); a cui si deve aggiungere: Eko af C. S., ed. R. Berg, ivi 1918. Lettere: C. S. och hans vänner, voll. 2, ivi 1917-18: C. Snoilskys och G. E. Klemmings brevväxling, ed. R. Berg, ivi 1928. Degli Svenska Bilder vedi l'ediz. illustrata da A. Edelfelt, ivi 1894.
Bibl.: G. Brandes, in Samlade Skrifter, III; O. Levertin, in Digter och Drömmare, Stoccolma 1898 e in Essayer, I, ivi 1907; F. Böök, in Svenska Studier, ivi 1913; R. Berg, in Litteraturbilder, ivi 1912 e in Språk och stil, 1918; e specialmente K. Warburg, C. S., ivi 1905.