ROBERT, Carl
Filologo e archeologo, nato a Marburgo l'8 marzo 1850, morto a Halle il 17 gennaio 1922. Fu sommo tanto come filologo quanto come archeologo. Esercitò grande influsso con la sua personalità, come maestro (fu professore all'università di Berlino dal 1880 al 1890; a Halle dal 1890 alla morte), come membro direttivo dell'Istituto archeologico germanico, come direttore della rivista Hermes, e infine con i numerosi suoi scritti, che vertono sui campi più disparati.
Scrisse sui sarcofagi greci e romani (Die römische Sarkophagreliefs, voll. 3, Berlino 1890-1919), sui miti e le figure mitiche greche (Bild und Lied, Berlino 1881; rifacimento della Griechische Mithologie di L. Preller, ivi 1887-1926); sulle maschere teatrali (Die Masken der neueren attischen Komödie, Halle 1911); su Pausania e le fonti della storiografia artistica antica (Pausanias als Schriftsteller, 1909; Archäologische Hermeneutik, Berlino 1919); sull'Iliade e sui drammi attici (Studien zur Ilias, ivi 1901; Oedipus, voll. 2, ivi 1915), sui testi rivelatici dai papiri (ricerche sugli Ichneutai di Sofocle, sui frammenti di Menandro, sulle liste degli olimpionici: qui l'archeologo si associava di nuovo al filologo), sulla pittura antica (Iliupersis, Nekyia, Marathonschlacht, Tragödienszene, Weihgeschenk eines Apobaten, Knöchelspielerinnen, Der müde Silen). Dappertutto il Robert tenta di illuminare i testi con i prodotti più o meno artistici che gli scavi hanno reso alla luce e viceversa di dare luce agli oggetti con i testi degli autori antichi, compito che la inevitabile specializzazione delle due branche della scienza dell'antichità rende ognora più arduo.
Bibl.: G. Karo, C. R. zum Gedächtnis, Halle 1922; O. Kern, Herrmann Diels und C. R., Lipsia 1927 (a p. 146 segg., bibliografia completa delle opere del R.).