DREYER, Carl Theodor
Regista cinematografico, uno tra i più personali esponenti del cinema d'arte, nato a Copenaghen il 3 febbraio 1889; giornalista e critico teatrale, esordì nel cinema come scrittore dì didascalie e poi sceneggiatore. La sua prima regia è del 1919: Praesident (Il presidente). In questo, come nel film successívo Bladaf Satans Bog (Fogli del libro di Satana, 1920), egli anticipa quei complessi problemi che sono motivi dominanti delle sue opere maggiori. Per la Svezia realizza nel 1921 il suo primo grande film, Praesteenken (La quarta alleanza di madama Margherita); seguito: da Die Gezeichneten af Madelung (Amiamoci gli uni con gli altri, 1921) realizzato in Germania, nel ghetto di Berlino; Der var engang (C'era una volta, 1922) in Danimarca; Mikaël (Desiderio del cuore, 1924) in Germania. Tornato in Danimarca vi realizza due film di perfetto equilibrio stilistico, Skal aere din Hustru (Il padrone di casa, o, L'angelo del focolare, 1925) e Glomdalsbruden (Viaggio nel cielo, 1925). Poi dirige in Francia La passion de Jenne d'Arc (1927), opera famosa e originale, di asciutto rigore stilistico, eppure estremamente suggestiva e ricca di infinite risorse e sfumature sia di recitazione che di ripresa, fotografia, montaggio, scenografia; L'étrange aventure de David Grey (Il vampiro, 1932), una delle opere più singolari della cinematografia, poi largamente imitato. Dopo un lungo silenzio diresse in Danimarca Vedrens dag (Dies irae, 1943), opera sorprendente nella quale arte e tecnica si fondono in maniera mirabile e Två Människor (Due esseri, 1944). In seguito D. diresse solo alcuni cortometraggi e documentarî e, nel 1955, Ordet (La parola), film di rara struttura armonica.