STRANDBERG, Carl Vilhelm August
Poeta svedese nato a Stigtomta presso Nyköping il 16 gennaio 1818, morto a Stoccolma il 5 febbraio 1877. Giornalista, traduttore (di Herweg, Fallersleben, Byron e di molti libretti, fra cui quello del Trovatore di Verdi), fu soprattutto, come poeta, l'interprete eloquente del liberalismo quarantottesco, patriottico e scandinavista.
Formalmente, nelle sue liriche, discende da Tegnèr, con influenze del "Jung Deutschland" (Sånger i pansar, 1845; Vilda rosor, 1848); ma per la facile larga vena e l'entusiastico pathos alcuni singoli canti - l'inno Ur svenska hjartans djup, la canzone Vaticinium contro la Russia, ecc. - hanno una nota personale e trovarono profonda risonanza nella coscienza del tempo. Nel secondo periodo della sua vita (Dikter, I, 1854; II, 1861) l'ispirazione si fece invece più calma, con tendenza alla sentenziosità e con tono ora storico-realistico vicino alla maniera di Runeberg, ora invece meditativo, riflessivo: tuttavia proprio in questo secondo periodo lo St. trovò forse gli accenti di più pura poesia in alcune liriche pensose e commosse, scaturitegli dal cuore direttamente in un momento d'immediata emozione.
Opere: Samlade Vitterhetsarbeten, voll. 5, a cura di G. Ljunggren, Stoccolma 1877-78; nuova ed. accresciuta di R. G. Berg, voll. 6, Stoccolma 1918-20.
Bibl.: Th. Ekelund, C. V. A. St. En literarhistorisk Studie, Stoccolma 1878; R. G. Berg, Talis Qualis, in Litteraturbilder, II, ivi 1920.