Generale e scrittore militare (Burg 1780 - Breslavia 1831); prese parte alle guerre contro la Francia dal 1792 al 1815, fu stretto collaboratore dei generali G. von Scharnhorst (1809-13) e A. von Gneisenau (1818-30) e svolse, dal 1810, attività di insegnamento in scuole militari (dal 1818 al 1830 diresse la Allgemeine Kriegsschule di Berlino). Egli è tuttavia soprattutto noto come autore di un trattato teorico sulla guerra, Vom Kriege (post., 3 voll., 1832-34). In tale opera, alla luce dell'esperienza dei conflitti bellici scaturiti dalla Rivoluzione francese, C. svolge una serrata critica della concezione settecentesca della guerra confutando, tra l'altro, la validità assoluta di norme tattiche stabilite a priori. Molte delle considerazioni di C. su aspetti permanenti della guerra, come la strategia, il primato della politica ("la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi"), il significato del fattore umano, la guerriglia, la guerra totale di annientamento, ecc., sono divenute fondamentali punti di riferimento per gli studiosi delle epoche successive. A C. hanno infatti attinto molteplici correnti teoriche e politiche, le più diverse tra loro, dal pangermanesimo al nazismo, da Marx a Lenin, a Mao Zedong.