JACOBI, Carl Wigand Maximilian
Medico, nato a Düsseldorf il 10 aprile 1775, morto a Siegburg presso Bonn il 18 maggio 1858. Studiò a Jena ove ebbe amicizia con Goethe, si recò a Gottinga e a Edimburgo, nel 1797 ebbe la laurea a Erfurt; tornato poi in Inghilterra, si dedicò allo studio della chirurgia e nel 1808 entrò nell'ufficio sanitario dello stato in Baviera, ove ebbe presto un alto grado; nel 1811 si recò a Salisburgo, poi tornò a Düsseldorf e nel 1820 fu incaricato della direzione del nuovo istituto per alienati di Siegburg, che fu aperto nel 1825. Egli dedicò tutta la sua attività alla psichiatria e la sua scuola divenne la più celebre in Germania. Sostenne un punto di vista nettamente materialistico nella concezione delle malattie mentali. Egli fu propugnatore audace in Germania del trattamento umano degli alienati che era stato introdotto in Italia da V. Chiarugi e in Inghilterra da J. Conolly (sistema del no-restraint).
Fra le sue opere più importanti vanno citate: Die Hauptformen der Seelenstörungen in ihren Beziehungen zur Heilkunde (Berlino 1844); nell'Encyclopädisches Wörterbuch der medizinischen Wissenschaften (Berlino 1839) scrisse il capitolo sui frenocomî (Irrenanstalten).