Pazzi, Carlino de'
Figlio del cavalier Ciupo della famiglia P. di Valdarno. Durante la guerra contro Pistoia (1302) i Fiorentini dovettero ritirare il grosso delle forze dal fronte pistoiese per le rivolte scoppiate nel Valdarno di sopra. Qui la guerra si concentrò su Castel del Piano o Pian tra Vigne che, difeso da seicento esuli Bianchi, magnati e popolani, resistette per tre settimane all'assedio, finché gli assalitori ordirono un tradimento avvalendosi di Carlino, che era fra gli assediati e indusse a tradire anche tre dei suoi congiunti.
Questi consegnarono (metà luglio: la notizia della capitolazione giunse a Siena il 17 luglio) il castello e i loro compagni, su promessa formale di 4000 fiorini d'oro e della restituzione dei loro possessi confiscati; verosimilmente uno dei motivi del patto sarà stato il desiderio di liberare il figlio di messer Guido de' P., poco prima catturato dai Fiorentini. Questo patto fu stipulato con Gherardino da Gambara, nuovo podestà di Firenze per il secondo trimestre del 1302. Molti dei fuorusciti Bianchi caddero nelle mani dei Neri, furono uccisi o chiusi a vita nelle carceri della città.
Carlino è ricordato nella Caina in una ‛ profezia ' post factum (If XXXII 69) per bocca di un suo congiunto, Camicione de' P., che ne preannuncia la dannazione per colpa ancor più grave di quella che egli stesso commise (tradimento dei parenti), e cioè per tradimento della patria; onde la zona che spetterà a Carlino sarà quella dell'Antenora.
Bibl. - Davidsohn, Storia III 318-319.