ACQUAVIVA D'ARAGONA, Carlo
Nacque il 22 febbr. 1733 da Giulio Antonio, conte di Conversano, e da Maria Teresa Spinelli dei principi di Tarsia.
Fin dal 1746 venne designato alla successione del ducato d'Atri dallo zio cardinal Troiano, in previsione che il ramo primogenito si sarebbe estinto alla morte, senza eredi diretti, di Isabella sorella di Troiano e maritata a Filippo Strozzi. Morta questa il 24 ag. 1760, l'A. dovette sostenere una lunga vertenza giudiziaria col fisco, finché nel 1790 Ferdinando IV concesse a lui ed ai suoi successori il titolo di duca d'Atri.Fu tra i deputati della capitale designati ad essere presenti alla promulgazione della legge con cui Carlo di Borbone, chiamato alla corona di Spagna, regolò il 6 ott. 1759 lo statuto di successione del figlio Ferdinando. Entrò nella massoneria, ma non sembra che vi avesse una parte di rilievo. I suoi atteggiamenti politici successivi furono di un ortodosso legittimismo. Infatti, rimasto a Napoli quando re Ferdinando e la corte fuggirono a Palermo nell'imminenza dell'arrivo delle truppe francesi, cadde in sospetto dei patrioti, e il 5giugno del 1799 fu imprigionato, ma per breve tempo, o per misura cautelativa, o perché lo credettero tra i capi di un complotto mirante a facilitare l'entrata in Napoli delle bande del cardinale Ruffo. Re Ferdinando, ritornato in Napoli, a testimoniargli il suo favore lo chiamò, nel luglio dello stesso anno, a far parte della giunta formata di tre nobili, tre avvocati e tre commercianti, che doveva sostituire il vecchio Tribunale di Città, reo, a giudizio del re, di essere stato troppo favorevole al governo repubblicano.
Morì il 31 ott. 1800.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, Manoscritti Serra, vol. V, p. 1473; P. Litta, Fam. cel. ital., Acquaviva, tav. VII; C. De Nicola, Diario napoletano 1798-1825, I, Napoli 1906, pp. 170, 171, 174, 245, 396; R. Soriga, Le società segrete, l'emigr. polit. e i primi moti per l'indip., Modena 1942, p. 29.