ALBACINI (Albaccini, Albagini), Carlo
Scultore romano, vissuto tra la seconda metà del sec. XVIII e i primi del XIX; nel 1783 fu accolto come accademico di merito nell'Accademia di S. Luca, nelle cui sale si conserva un suo ritratto. Fu assai famoso come restauratore di antiche sculture; tra il 1786 e il 1800 sono documentati, infatti, i restauri da lui condotti a molte statue delle collezioni farnesiane, che in quegli anni si trasferivano da Roma a Napoli. Per la corte di Napoli esegui anche altre commissioni, tra le quali si ricorda un complesso e ornato dessert, avendo come collaboratore il figlio Filippo. Lavorò anche per l'imperatrice di Russia, Caterina II, che ritrasse in una statua a figura intera, inviata con altre opere alla sua corte. Su commissione della stessa imperatrice eseguì il monumento sepolcrale di A. R. Mengs (1780) nella chiesa di SS. Michele e Magno a Roma (non in S. Pietro, come è spesso erroneamente indicato) e la memoria sepolcrale di G. B. Piranesi nella chiesa di S. Maria del Priorato a Pietroburgo.
Morì dopo il 1807, anno in cui era tra gli esecutori testamentari di Angelica Kauffmann.
Fonti e Bibl.: Arch. dell'Accademia di S. Luca, Libro dei Decreti, 54,1781-1793, cc. 46 r., 47 v., 48 r.; G. A. Guattani, Memorie encicloped. romane sulle Belle Arti, I, Roma 1806, pp. 22-23; IV, ibid. s.d., p. 148; V, ibid. s.d., pp. 75-76; J. W. Goethe, Philipp Hackert, in Goethes Werke, a cura di H. Kurz, XI, Leipzig-Wien s.d., pp. 538, 539; A. Riccoboni, Roma nell'arte, La scultura nell'evo moderno, Roma 1942, p. 315; A. De Franciscis, Restauri di C. A. a statue del Museo Naz. di Napoli, in Samnium, XIX (1946), pp. 96-110; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lex. der bildenden Künstler, I, p. 171.