ALBERTINI, Carlo
Figlio di Francesco, conte di Prato (ne aveva ricevuto l'investitura nel 1366 da Carlo IV), forse nato a Mantova, fu al servizio dei Gonzaga. L'A. infatti, chiamato da Carlo Malatesta, esercitò le funzioni di consigliere del marchese Gianfrancesco Gonzaga e di luogotenente del Malatesta stesso. Dal 1409 al 6 genn. 1410 sostituì Gianfrancesco Gonzaga che si recava a Pesaro a prender moglie. Subentrò presto al Malatesta nell'ascendente sul Gonzaga, grazie anche al valido appoggio dei conventuali, irritati contro il Malatesta, che nel 1408 aveva passato il santuario di S. Maria delle Grazie agli osservanti. Ma non furono estranei al fatto motivi politici, perché l'A. era fautore di una politica filoimperiale ed antiveneziana e fra Gaspare da Mantova, provinciale dei conventuali, era persona di fiducia dell'imperatore Sigismondo, tanto da divenirne nel 1413 consigliere esperto negli affari italiani. L'A. tentò di inserire Gianfrancesco Gonzaga nelle direttive della politica imperiale. Nel 1413 presentò all'imperatore il giuramento di fedeltà del Gonzaga, ormai maggiorenne, e gli promise un intervento in favore di Cabrino Fondulo, fedele di Sigismondo, che si era impadronito di Cremona: impegni che non furono mantenuti. Intanto, il 26 marzo 1414 (e non il 26 luglio 1437, come scrive l'Amadei), l'A, con i fratelli Stefano, Ludovico e Francesco, perdette ogni influenza e fu arrestato, perché sospettato di volersi sostituire ai Gonzaga nel governo di Mantova.
Non fu estranea alla sua rovina Paola Malatesta, moglie del marchese Gonzaga, che, temendo l'eccessivo potere che si era concentrato negli Albertini e sospettando di una congiura da loro organizzata contro Gianfrancesco, influì su di lui perché ascoltasse le accuse dei nemici dell'A.lbertini. Nel periodo in cui fu al potere, l'A. accumulò grandi ricchezze e possessi terrieri, come Piubega, castello alienato in suo favore dal Comune di Mantova; nel 1410 aveva acquistato il mero ed il misto imperio sul territorio di Mariana da Taddeo del Verme.
Pare sia morto in prigione, ma se ne ignora la data esatta.
Fonti e Bibl.: I documenti del processo sono in Arch. di Stato di Mantova, Gonzaga, 3452; documenti della famiglia Albertini in buste 295-296; l'inventario dei beni confiscati in busta 397; per l'acquisto di Piubega, ibid., busta 19, fasc. 5;P. Torelli, Archivio Gonzaga di Mantova,I, Ostiglia 1920, p. LX; F. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, I, Mantova 1954, pp. 733-735; L. C. Volta, Compendio cronologico-critico della storia di Mantova,II, Mantova 1827, pp. 94-95;F. Tarducci, Gianfrancesco Gonzaga signore di Mantova,in Arch. stor. lombardo, s. 3, XXIX, 24 (1902), pp. 324-325, 335-360; ibid., pp. 33-46, 82-83; G. Coniglio, Mantova. La storia, I, Mantova 1958, pp. 445-449, 455.