AMORETTI, Carlo
Nato a Oneglia il 16 marzo 1741 da Bernardo, ricco commerciante, e da Vittoria Aicardi, studiò presso gli scolopi, e nel 1756 si fece agostiniano. Subito dopo, allo scopo di approfondire i suoi studi, volti in questo periodo soprattutto verso la teologia, le lettere moderne e la fisica, si recò a Pavia, e quindi a Parma. In questa città, dove fu dapprima vice-preside delle scuole di Borgo, divenne in pochi anni una delle personalità più in vista del gruppo riformatore del Du Tillot, dei cui progetti di riforma dell'insegnamento fu uno dei più tenaci assertori, attirandosi l'avversione dell'autorità ecclesiastica (in una satira del 1771, Ristretto perfetto del religioso claustrale, coll'aggiunta del parere di Lutero... del dott. A., frate spretato agostiniano, sarà indicato come uno dei più accesi riformatori). Nel 1767 divenne professore di teologia dogmatica e nel 1769 professore di diritto canonico all'università di Pavia. Nello stesso 1769, con il consenso della autorità ecclesiastica, si secolarizzò. Nel 1772, caduto il Du Tillot, l'A., come altri sostenitori del ministro riformatore, fu costretto ad abbandonare Parma.
Si trasferì allora a Milano, dove gli fu affidata l'istruzione dei figli del marchese F. Cusani. Assicuratosi così il sostentamento, l'A. poté dedicarsi liberamente ai suoi studi, affermandosi nel giro di due decenni come erudito enciclopedico e poligrafo fecondissimo. In questa seconda fase della sua vita egli venne sempre più affiancando agli studi umanistici e religiosi quelli scientifici, di chimica, botanica e geologia, ed economici, comprendendo come crescesse la loro importanza nella vita di quegli anni es'imponesse la loro necessità per la nuova società che sorgeva.
Fra il 1775 e il 1777 pubblicò a Milano, insieme con iI padre F. Soave, di cui era stato collega a Parma, una Scelta di opuscoli interessanti sulle Scienze e sulle Arti, e poi da solo pubblicò sempre a Milano fra il 1778 e il 1807, una Nuova Scelta di opuscoli interessanti sulle Scienze e sulle Arti, in 27 volumi. Intanto conduceva a termine, su richiesta di A. Fumagalli, una pregevole edizione italiana della Storia delle arti del disegno presso gli antichi di J. Winckelmann (2 voll., Milano 1779). La sua attività maggiore fu però in questi anni rivolta al campo delle scienze agrarie ed economiche in genere. La sua partecipazione alle iniziative di Maria Teresa intese a promuovere l'attività economica della Lombardia lo fece ben presto accogliere nella Società patriottica (Società agraria) milanese, della quale, nel 1783, fu nominato segretario. Negli anni seguenti l'A. tradusse numerosi lavori stranieri di agricoltura, ed egli stesso si cimentò brillantemente con questa scienza: si possono ricordare i suoi studi Coltivazione delle api,del 1784, Della coltivazione delle patate e loro uso..., Roma 1802, Della torba e della lignite combustibili che possono sostituirsi alle legne nel Regno d'Italia, Milano 1810, Della ricerca del carbon fossile, suoi vantaggi e suo uso nel Regno d'Italia, Milano 1811, e altri. Fu amico di A. Young, che nel 1789 accompagnò nelle visite in Toscana ed in Emilia.
Di sentimenti politicamente moderati, occupata Milano dai Francesi nel 1796, non abbracciò la causa repubblicana e fu per questo estromesso dalla Società patriottica. Negli anni successivi però, subentrato il più moderato governo napoleonico, l'A. pose tutte le sue capacità al servizio della Repubblica e poi del Regno d'Italia: del resto la sua opposizione al governo repubblicano cisalpino non dovette essere stata molto attiva, se già nel 1797 egli era stato nominato bibliotecario all'Ambrosiana. L'apporto delle sue notevoli e vastissime capacità fu subito riconosciuto appieno dal nuovo regime: nel 1803 fu nominato membro dell'Istituto nazionale, e nel 1808 consigliere delle miniere. In questo stesso anno il nome dell'A. fu proposto per l'elezione al Senato; fu inoltre nominato membro di numerose Accademie e Istituti locali.
Tra le moltissime opere di questi anni le più importanti furono, oltre a quelle già citate, le edizioni del Primo viaggio intorno al globo terracqueo, ossia ragguaglio della navigazione alle Indie orientali per la via d'Occidente fatta dal cav. A. Pigafetta sulla squadra del capitano Magaglianes negli anni 1519-1522, Milano 1800 (poi tradotto in francese); del Trattato della pittura di Leonardo da Vinci, Milano 1804 (cui premise delle grosse Memorie storiche su la vita, gli studi e le opere di Leonardo da Vinci:quest'opera dell'A. rinnovò completamente la biografia di Leonardo e rimase a lungo fondamentale negli studi vinciani; del Codice diplomatico sant'ambrosiano delle carte dell'ottavo e nono secolo, Milano 1805, e del Viaggio dal mare Atlantico al Pacifico per la via del nord-ovest fatto dal cap. L. Ferrer Maldonald, l'anno MDLXXXVIII, Milano 1811 (da lui stesso tradotto in francese, Piacenza 1812); una Guida di Milano in francese nel 1805, lo studio Della rabdomanzia, ossia elettrometria animale: ricerche fisiche e storiche, Milano 1808, e i libri Viaggio da Milano a Nizza, Milano 1809, e Viaggio ai tre laghi: Maggiore, di Lugano e di Como e ne' monti che li circondano, 4 ediz. Milano 1814 (1 ediz. 1794), ricchi di notizie statistiche, geologiche ed economiche. Molte altre opere l'A. lasciò inedite: tra esse, conservate in gran parte presso l'Istituto lombardo di scienze e lettere (28 fascicoli), sono da ricordarsi le Duchesse di Milano, il Tableau de l'histoire de Parme, i Miei viaggi manoscritti e i materiali per una Storia di Milano. Lettere inedite dell'A. si conservano nella Biblioteca del Collegio Alberoni di Piacenza e presso la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa.
Morì a Milano il 24 marzo 1816.
Bibl.: Novelle letterarie (1785), p. 281; (1787). p. 136; Memorie della Società Italiana, Modena 1820, vol. XVIII, pp. XXXVIII-LI; A. Lombardì, Storia della letteratura italiana nel secolo XVIII, III,Venezia 1832, pp. 82-83; A. Young, Voyages en Italie et en Espagne pendant les années 1787 et 1789, Paris 1830, passim; Raccolta di lettere inedite, a cura di A. Fiammazzo, 2 serie, Udine 1894. pp. 55-56; U. Benassi, G. Du Tillot. Un ministro riformatore del sec. XVIII, in Arch. stor. per le Provincie Parmensi, XXV (1925), pp. 34-35, 49, 126; E. Verga, Bibliografia Vinciana 1493-1930, I. Bologna 1931, pp. 13, 27. 118-120; S. Musitelli, Un poligrafo onegliese del Settecento. L'abate Carlo Amoretti, Alassio 1935; G. Natali, Il Settecento, Milano 1950, pp. 21, 40, 162, 411, 421, 442, 548, 1176 e 1203; F. Rizzi, I professori dell'Università di Parma, Parma 1953. pp. 45 e 126; M. Romani, L'agricoltura in Lombardia dal periodo delle riforme al 1859, Milano 1957, passim; A. Pace, B. Franklin and Italy, Philadelphia 1958, pp. 71, 73, 88; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., II, coll. 1325-1326.