BELLARDI, Carlo Antonio Ludovico
Nacque a Cigliano (Vercelli) il 30 luglio 1741, da Giuseppe Amedeo e da Anna Franchini. Esercitò la medicina, il che porrebbe in dubbio l'attendibilità di quanto affermano da una parte il Burnat, secondo cui il B. sarebbe stato assistente all'Orto botanico di Torino, e dall'altra il Saccardo, che lo dice professore di botanica. Fu invece professore di materia medica nell'università di Torino, ma certamente dedicò le migliori risorse del suo ingegno alla botanica, prima sotto la guida di V. Donati, di cui fu il migliore allievo, e poi di C. Allioni di cui divenne amico e coadiutore.
Il B. fu un esploratore appassionato della flora del Piemonte e della Savoia; raccolse ingenti materiali botanici sopratutto fra il 1759 e il 1790. Coltivava un orto botanico costruito con l'aiuto di un mecenate, Roderigo Continho De Souza. La fama del B. non è affidata tanto ai suoi lavori a stampa, non molto importanti, ma all'autorevolezza che godeva presso botanici italiani e stranieri. È citato fra i più brillanti botanici dal Bertoloni; in una lettera del 18 apr. 1799 (Mattirolo) il celebre Wildenow si dice lieto di comunicare con lui, "viro de re botanica celeberrimo, cuius laudatum nomen rei herbariae cultoribus est notissimum"; Haller lo conobbe personalmente; corrispondevano conlui Linneo, Gmelin, Villars, La-Billardière, De Suffren e altri. Il Bonino elenca una sessantina di specie nuove scoperte dal B. durante l'attivissima esplorazione. Il suo erbario è conservato nell'Orto botanico di Torino e si compone soprattutto di una collezione in 4°, mutilata da asportazioni, che apparteneva precedentemente a C. M. Bonafous. Al B. fu dedicato un genere Bellardia da Allioni, un altro da Schreber e un altro ancora da Colla.
Il B. morì a Torino il 4 maggio 1826.
Opere: De Mimosa sentiente, Torino 1764; Osservazioni botaniche con un saggio d'appendice alla Flora Pedemontana, Torino 1788; Appendix ad Floram Pedemontanam, in Mém. d. Acad. Royal des Sciences de Turin, 1790-91, pp. 209-286, tav. III-IX (estr. datato 1792); Stirpes novae vel minus notae Pedemontii descriptae et iconibus illustratao, in Mém. de l'Acad. d. Sciences, Lit. et Beaux-Arts de Turin, s. 1, XII(1803), pp. 445-452; Additamentum novi generis, ad Floram Pedemontanam-Gallicam, in Mém. de l'Acad. Imp. des Sciences, Lit. et Beaux-Arts de Turin, s. 1, XVIII (1809), pp. 403-407, tav. 1.
Fonti e Bibl.: F. Mayer, Nekrolog, in Flora oder Botan. Zeitung, XXVII(1826), p. 432; G. Carena, Elogio stor., in Mem. d. Accad. d. Scienze di Torino, XXXIII(1929), pp. LIII-LXVII I; G. B. Balbis, Horti Academiae Taurin. stirpium, Taurini 1810, p. 8; A. Bertoloni, Flora Italica, I, Bononiae 1833, p. 9; C. Dionisotti, Notizie biogr. dei Vercellesi illustri, Biella 1862, p. 90; G. Bonino, Biografia medica piemontese, II, Torino 1834, pp. 479-488; P. A. Saccardo, La botanica in Italia, I, Venezia 1895, p. 25; II, ibid. 1901, p. 16; O. Mattirolo, Studi sulla vegetazione del Piemonte, Torino 1929, pp. XLV-XLVII, con ritratti; E. Burnat-F. Cavillier, Botanistes qui ont contribué à faire connaître la flore des Alpes-Maritimes, Nice 1941, pp. 17 s.; A. Becherer, B. et la "Flora Pedemontana" d'Allioni, in Candollea, XIV, Ginevra, 14 genn. 1953, pp. 113-120.