TAVELLA, Carlo Antonio Sebastiano
– Nacque a Milano nel gennaio del 1668 da Domenico, mercante genovese, e da Teresa Ponsona (Ratti, 1769, pp. 198 s.).
In quella città svolse la sua formazione con una prima esperienza, avviata nel 1678, presso il pittore Giuseppe Merati, ove rimase per i successivi tre anni, e una seconda condotta con il paesaggista Jan van Grevenbroeck, detto il Solfarolo, presso il quale restò dal 1681 al 1688, «fino all’anno ventesimo di sua età» (p. 199). Secondo il biografo Carlo Giuseppe Ratti furono assidui, in questo periodo, l’esercizio della copia e la pratica del disegno: con il Solfarolo, in particolare, «si diede a rappresentare coi colori e con la penna [...] lontananze de’ più bei paesi che gli si offerivano innanzi, spesso dipingendovi sparse fiamme e divampati villaggi» (ibid.), assecondando una specialità da cui il maestro acquisì il soprannome.
L’assenza, a tutt’oggi, di una definizione soddisfacente del profilo dei maestri Merati e Solfarolo rende difficile stabilire l’incidenza del loro insegnamento sul giovane, visto che una serie di viaggi deve aver non poco contribuito all’assimilazione autonoma dei linguaggi di Gaspard Dughet, Salvator Rosa e Giovanni Benedetto Castiglione. Fece seguito, infatti, un itinerario lombardo continuato a Bologna e concluso in Toscana, dove Tavella visitò Firenze, Pisa e Livorno (ibid.). Risultarono certo fondamentali i rapporti con i paesaggisti di cultura romana attivi alla corte di Ferdinando de’ Medici, tra i quali Crescenzo Onofri, allievo e collaboratore a Roma di Dughet, che nel 1689 era a Firenze (Algeri, 1992a, p. 269). Inoltre, non dovette passare inosservato il ciclo di affreschi, a soggetto paesaggistico, realizzato da Pandolfo Reschi nella loggia della villa della Petraia (Algeri, 1973, pp. 196 s.). Fu probabilmente il contatto costante con l’ambiente toscano che permise a Tavella di essere aggiornato sulle proposte romane – come testimoniano alcuni disegni, conservati presso il Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso a Genova (invv. 2940, 2958) e presso il Musée des beaux-arts di Rouen (inv. 975.4.3964), tratti dagli affreschi di Dughet nel mezzanino di palazzo Borghese (Algeri, 1992a, p. 269) – poiché difficilmente un viaggio a Roma sarebbe stato taciuto da Ratti, che utilizzò i diari del pittore in suo possesso (ibid.; Thiem, 1992, p. 216).
Tavella fece ritorno a Milano su sollecito del padre, ma, superata una grave malattia, decise di trasferirsi a Genova, ove, il 13 aprile 1690, prese in moglie Maria Margherita Ganzinotto (Belloni, 1988, p. 219). L’anno successivo avviò la decorazione, con paesaggi ad affresco, della sala delle Arti liberali a palazzo Brignole-Sale (Palazzo Rosso). I pagamenti dal 31 dicembre 1691 al 13 marzo 1692 (Marcenaro, 1965) dettano il tempo dell’esecuzione delle quattro grandi scene al centro di ogni parete (andò distrutta quella della parete est) che probabilmente si presentavano, prima dell’allestimento purista attuato nel dopoguerra, come finti quadri contornati da cornici, sempre affrescate, secondo modalità che Tavella, qui particolarmente suggestionato da Dughet, doveva aver sperimentato, qualche anno prima, in uno dei salotti della villa Balbi Durazzo allo Zerbino (Besta - Priarone, 2018, p. 19) e che già Pieter Mulier (il Cavalier Tempesta), a conoscenza delle proposte romane, aveva impiegato in un salotto al piano nobile del palazzo di Nicolosio Lomellino a Genova, nel corso degli anni Settanta del secolo (Newcome Schleier, 2012).
L’abbandono della piazza genovese da parte di Mulier e la sua scelta di stabilirsi a Milano determinarono, nel 1695, il ritorno di Tavella nella città natia per specializzarsi «sotto la direzione del celebre Pietro de Mulieribus Fiammingo, detto il Tempesta», da cui cavò gli effetti «di finger paesi e lontananze» con un «bel contrapposto di macchia» (Ratti, 1769, pp. 200 s.). Si portò quindi a Bergamo, dove ebbe occasione di frequentare il ritrattista Vittore Ghislandi (fra Galgario) e di stabilire un solido rapporto professionale con Francesco Brontino, che divenne suo committente, come testimonia un fitto carteggio (23 agosto 1705, 9 maggio 1706, 13 agosto 1707; Bottari, 1764, IV, pp. 23-27, 58-61, 68-84). Raggiunse a Brescia Mulier per poi trascorrere un nuovo periodo a Milano, dove collaborò con Merati (Virgilio, 2017, p. 139). Fece ritorno a Genova nel 1698, dato che la famiglia «da due anni e più lo sospirava» (Ratti, 1769, p. 201), ma nel 1700 raggiunse ancora Bergamo e Milano, dove soggiornò presso Mulier fino all’anno successivo, quando quest’ultimo morì (p. 202). Nell’ottobre del 1701 rientrò stabilmente a Genova e avviò una produzione vastissima di dipinti a soggetto paesaggistico per la nobiltà locale e per i committenti lombardi, piemontesi e stranieri (ibid.). Tra il dicembre del 1701 e il gennaio del 1702 fu pagato da Nicolò Cattaneo per quattro tele rintracciate in una collezione privata a Sestri Levante (Sanguineti, 2015, p. 75). Nel 1708 si dedicò, eccezionalmente, alla ritrattistica, dipingendo l’effigie, ora perduta, del gesuita Paolo Segneri al tempo delle sue predicazioni svolte a Genova (Ratti, 1769, p. 203). Nel 1715 svolse un breve viaggio a Milano, con tappa pavese (Ratti, 1762, 1997, p. 152). Nello stesso anno Carlo Spinola gli commissionò una vasta tela raffigurante il Feudo di Dernice (Ratti, 1769, p. 203), non rintracciata. Nel 1720 rifiutò l’invito espresso dall’ambasciatore inglese a Genova, Henry Davenant – per il quale dipinse «alcuni quadri di campagne e di lontananze sul gusto pussinesco» – di seguirlo a Londra al termine del suo mandato (p. 204). Nel 1729 ricevette l’incarico, dal cartografo Matteo Vinzoni, di dipingere due tele recanti le Vedute del feudo di Groppoli, di proprietà di Giovanni Francesco II Brignole-Sale, di recente riunite presso la Galleria di Palazzo Rosso a Genova (Boccardo, 2004). Nel 1732 datò due dipinti con l’Estate e l’Inverno, in collezione privata (Marcenaro, 1965, tavv. XLV-XLVI).
Un aspetto fondamentale riguarda la collaborazione con i pittori attivi a Genova: Tavella, come ricorda Ratti (1769, p. 203), era solito introdurre nei suoi paesaggi figure di santi, pastori, contadini e lavandaie tratte da fogli di repertorio forniti da Paolo Gerolamo Piola e Alessandro Magnasco (per alcuni esempi: Franchini Guelfi, 1999; Toncini Cabella, 2002). Inoltre, è testimoniato il processo inverso, ossia l’intervento di Tavella a delineare brani paesaggistici nei dipinti altrui, in particolare in tele di Giovanni Enrico Vaymer (Sanguineti, 1999, p. 65) e di Alessandro Magnasco (Muti - De Sarno Prignano, 1994).
La distribuzione cronologica delle tele di Tavella, ardua per la fedeltà a un linguaggio messo a punto sin dall’ultimo decennio del Seicento e reiterato nel tempo attraverso abili strategie mimetiche nella diversificazione dei piani prospettici giocati su «tinte or d’aurora, or di sole, or di notte» (Ratti, 1769, p. 206), deve tener conto di una modalità giovanile più lieve e di una maniera matura più contrastata con primi piani spesso dominati da quinte di alberi e aperture centrali con fughe verso orizzonti chiarissimi. Inoltre, l’analisi di certa produzione grafica può fornire, se connessa ai rispettivi dipinti, un sicuro elemento datario. Infatti, accanto a disegni di dettaglio dal carattere topografico – come la Veduta di Carignano e la Veduta della valletta Cambiaso in Albaro (entrambi a Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, invv. 2947, 2948; Boccardo, 1999, p. 73, n. 72) – e a disegni autonomi di straordinaria intensità per l’impiego di «carte imprimite» (Ratti, 1762, 1997, p. 155) – come il Paesaggio con pastori sul guado (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. III/1601; Thiem, 1992, pp. 217 s.), il Paesaggio con figure e paese e il Paesaggio con rocce e cascata (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, invv. 2956, 2942; ibid.) –, Tavella, che già Ratti descrive di natura meticolosa per via della prassi di annotare quotidianamente «quanto gli era occorso fra ’l giorno» (Ratti, 1769, p. 206), avviò, dall’ultimo decennio del Seicento, il record-drawing, ossia un disegno che, come fu per Claude Lorrain, fungeva, attraverso uno schizzo tratteggiato, da promemoria del dipinto corrispondente, di cui erano annotati, a margine, misure, anno di esecuzione e nome del committente (De Logu, 1931, pp. 68 s.; Bonzi, 1961, pp. 16 s.; Algeri, 1973; Ead., 1992b; Thiem, 1992). Questa «traduzione grafica di veri e propri quadri» (Algeri, 1992b, p. 187) fu, rispetto ad altre finalità del mezzo, la più comune e ricorrente, come dimostrano i numerosi fogli tracciati con la sola penna, provenienti con tutta evidenza dall’archivio privato del pittore e confluiti in parte entro numerosi gabinetti pubblici, tra cui quello di Genova (Boccardo, 1999), quello di Firenze (Newcome Schleier, 1989, pp. 197-201; Algeri, 1992b, pp. 185-191) e quello di Stoccarda (collezione Koenig-Fachsenfeld; Sammlung, 1978; Thiem, 1992). In molti di questi fogli, di cui si è certi sussistessero i dipinti, si notano riprese compositive di opere del Cavalier Tempesta o rielaborazioni da stampe, come nel caso della citazione delle terme di Diocleziano tratta dall’incisione di Cornelis van Poelenburgh in un disegno conservato nel Gabinetto nazionale delle stampe di Roma (Disegni genovesi, 1980).
Tavella morì a Genova il 2 dicembre 1738 e venne sepolto nella chiesa di S. Domenico (Ratti, 1769, p. 205).
Il biografo ricorda tre figli: Angela (1698-1746), che «seguitò lo stile paterno e fece alcuni buoni paesi» – oltre a una tela, già nella chiesa di S. Domenico a Genova, raffigurante S. Agnese da Montepulciano –, Giuseppe (morto nel 1757), che divenne un affermato teologo domenicano, e Teresa, anch’essa dedita alla pittura e monaca presso il conservatorio delle figlie di S. Giuseppe (pp. 206 s.).
Opere (record-drawings datati o databili). 1692, Paesaggio con mucche al pascolo, per Paolo Maria Spinola, Genova (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1991; Genoese, 1972, p. 49, n. 128; Newcome Schleier, 1989, p. 200, n. 103); gennaio del 1692, Paesaggio con tempesta marina (ivi, inv. II/1992 [con pendant raffigurante Paesaggio con tempesta marina, inv. II/1992 R]); 1693, Paesaggio, per Paolo Maria Spinola, Genova (ivi, inv. I/1999; Newcome Schleier, 1989, p. 200, n. 103 [con pendant raffigurante Paesaggio fluviale, inv. I/2000]); 1693, Paesaggio con Tobia e l’angelo, per Giovanni Battista Torre, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2971; Roethlisberger-Bianco, 1970, p. 125, n. 394); 1693, Paesaggio con animali al pascolo, Genova (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1989); 1693, Paesaggio con pastore e capre, Genova (ivi, inv. II/1990); 1693, Paesaggio (ivi, inv. III/1607); 1694, Paesaggio (ivi, inv. III/1607bis); 1694, Paesaggio con pastore e armenti presso un fiume, Genova (ivi, inv. I/2120); 1694, Paesaggio con tempio e pastori, Savona (ivi, collezione Koenig-Fachsenfeld, inv. II/1612); 1695, Scena pastorale, per Giovanni Agostino Brandi (Gonnelli, asta 23, ottobre 2017, lotto 173); 1697, Paesaggio con pastori, per Giovanni Battista Poli, Bergamo (Chicago, Art Institute, inv. 1922.3030, recto; Thiem, 1992, p. 218); 1697, Paesaggio con pastori e vacche, per Bartolomeo Viani, Bergamo (ivi, inv. 1922.3030, verso; ibid.); 1702, Paesaggio con sosta di pellegrini, per Nicolò Cattaneo, Genova (collezione privata; De Logu, 1931, p. 72); 1702, Paesaggio con pastori, per Silvestro Grimaldi, Genova (collezione privata; Sanguineti, 2016); 1703, Paesaggio con s. Giovanni Battista, per Giovanni Battista Poli, Bergamo (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2977; Roethlisberger-Bianco, 1970, p. 125, n. 395; Algeri, 1973, p. 204 nota 26); 1705, Paesaggio, per Giovanni Battista Torre, Genova (ivi, inv. 2979; Boccardo, 1999, p. 73, n. 73); 2 gennaio 1705, Paesaggio con s. Maria Maddalena, per Giovanni Battista Torre, Genova (ivi, inv. 2973; Algeri, 1973, p. 204 nota 26); aprile del 1705, Paesaggio con s. Girolamo, per padre Carlo Giuseppe Parducchini, Genova (ivi, inv. 2976; ibid.; Ead., 1992b, pp. 188, 193 nota 18); aprile 1705, Paesaggio con fuga in Egitto, per Giovanni Bossignani, Genova (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1976; Sammlung, 1978, pp. 160 s., n. 76; Thiem, 1992, p. 218); 14 dicembre 1705, Paesaggio con s. Antonio Abate, per Giovanni Andrea Asperti, Bergamo (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2945; Algeri, 1973, p. 204 nota 26); 1706, Paesaggio con pescatori, per Stefano Banfi, Milano (ivi, inv. 2963; Roethlisberger-Bianco, 1970, p. 126, n. 396); 16 gennaio 1706, Paesaggio con fuga in Egitto, per Franco Pecis, Milano (Genova, collezione privata; Genoese, 1972, p. 49, n. 129; Algeri, 1973, p. 204 nota 26); 27 settembre 1706, Paesaggio con s. Francesco Saverio morente, per Francesco Bellotti Calino, Bergamo (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2946; ibid.; Ead., 1992b, pp. 188, 193 nota 20); dicembre del 1707-febbraio del 1708, tre Paesaggi, uno per Bartolomeo Sappola, Genova, e due per Nicolas van Houbraken, Livorno (Amsterdam, Rijksmuseum, Rijksprentenkabinet, inv. RP-T-1955-133; Thiem, 1992, p. 218; Newcome Schleier, 1996, pp. 320 s., n. 108); 5 ottobre 1708, Paesaggio con s. Agostino e l’angelo, per Giovanni Battista Galera, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2965; De Logu, 1931, p. 71; Bonzi, 1932, p. 2; Algeri, 1992b, p. 189 [con riferimento alla tela conservata in collezione privata; Bonzi, 1932, p. 2]); 24 ottobre 1708, Paesaggio con s. Francesco Saverio morente, per Giovanni Battista Galera, Genova (Roma, Istituto nazionale per la grafica, fondo Meli Lupi, inv. FN12414; Godi, 1973 [con riferimento alla tela conservata in collezione privata; Algeri, 1992b, p. 187]); novembre del 1710, Giona e la balena, per Giovanni Battista Torre, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 6782; Boccardo, 1999, p. 73, n. 73; Genovesi a Milano, 2000, p. 50, n. 70); aprile del 1711, Paesaggio con figure e un tempio, per Giovanni Battista Guidotti, Reggio (ivi, inv. 2975; Algeri, 1973, pp. 201, 204 nota 27; Ead., 1992b, p. 186); 26 settembre (1714?), Paesaggio marino con feluca (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1614); maggio del 1716, Paesaggio con fuga in Egitto, per Vincenzo Spinola, Genova (collezione privata; Newcome Schleier, 1989, p. 199, n. 103; Algeri, 1992a, p. 270, n. 166 [con riferimento alla tela conservata in collezione privata genovese; Ead., 1973, pp. 201 s.]); 2 settembre 1716, Paesaggio con eremita (Firenze, Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, inv. 7218; De Logu, 1931, p. 71; Algeri, 1973, p. 201; Newcome Schleier, 1989, pp. 199 s., n. 103; Algeri, 1992b, p. 193 nota 26 [con riferimento alla tela conservata in collezione privata]); ottobre del 1716, Pastorale (Austin, Jack S. Blanton Museum of Art, inv. 539.1999; Genoese, 1972, p. 49, n. 130); gennaio del 1717, Paesaggio con pastore e gregge (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1979); gennaio del 1717, Paesaggio con pastori e cane (ivi, inv. II/1980); settembre del 1717, Paesaggio con viandante in riposo (ivi, inv. I/1615 [con pendant raffigurante Paesaggio con viandante e cane, inv. I/1616]); 13 novembre 1717, Paesaggio marino di notte (Parigi, École des beaux-arts, inv. M 2508; Caracciolo, 1998, pp. 36-39); aprile del 1718, Il roveto ardente, per i padri camaldolesi di S. Tecla, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2967; De Logu, 1931, p. 71); 16 luglio 1718, Paesaggio con s. Antonio Abate (ivi, inv. 2949; Ciliberto, 2000, p. 435); 16 settembre 1718, Paesaggio marino, per Antonio Maria Temines, Lisbona (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. I/1618 [con pendants raffiguranti Paesaggio marino con pescatore, Paesaggio fluviale con rovina e pescatore, Paesaggio con viandante in riposo, invv. I/1617, I/1619, I/1620]); 25 ottobre 1718, Paesaggio con riposo durante la fuga in Egitto, per Giovanni Grassi, Milano (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2978; De Logu, 1931, p. 71); 23 agosto 1718, Paesaggio con s. Brunone, per i padri di S. Giacomo a Pavia (ivi, inv. 2941); 2 gennaio 1719, Paesaggio con s. Pietro in preghiera (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, collezione Koenig-Fachsenfeld, inv. I/1993 [con pendant raffigurante Paesaggio con s. Francesco Saverio morente, inv. I/1994]); 20 giugno 1719, Paesaggio marino (ivi, inv. I/1985 [con pendant raffigurante Paesaggio marino, inv. I/1986]); 22 settembre 1719, Paesaggio marino con pescatori (ivi, inv. II/1987; Sammlung, 1978, pp. 162 s., n. 77; Thiem, 1992, p. 218 [con pendant raffigurante Paesaggio marino con pescatore, inv. I/1988; Genoese, 1972, pp. 49 s., n. 131]); 6 ottobre 1719, Paesaggio con pastore e gregge, per Giovanni Grassi, Milano (collezione privata; De Logu, 1931, p. 72); 5 marzo 1722, Paesaggio con riposo durante la fuga in Egitto, per Carlo Maria Amerigo, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2981; Algeri, 1973, p. 201; Ead., 1992b, pp. 186, 192 nota 11); 15 gennaio 1723, Allegoria dell’Inverno, per Giovanni Benedetto Spinola, Genova (Genova, collezione privata; Genoese, 1972, p. 50, n. 132; Newcome Schleier, 1989, p. 200, n. 103); 15 maggio 1723, Paesaggio con contadini (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2952); 27 novembre 1723, Paesaggio con s. Rocco e il cane, per Giovanni Pecis, Milano (collezione privata; De Logu, 1931, p. 72); 23 agosto 1725, Paesaggio con pastore in viaggio, per Giovanni Pecis, Milano (Firenze, Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, inv. 7210; ibid., p. 70; Algeri, 1973, p. 201; Newcome Schleier, 1989, p. 201, n. 104; Algeri, 1992b, pp. 186, 192 nota 8); 19 novembre 1726, Paesaggio con frati, per Domenico Fieschi, Genova (ivi, inv. 7216; De Logu, 1931, p. 71; Chiarini, 1972; Newcome Schleier, 1989, pp. 200 s., n. 104); 2 maggio 1729, Paesaggio pastorale (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2961; Roethlisberger-Bianco, 1970, p. 126, n. 397); 14 ottobre 1729, Paesaggio con pescatore (Parigi, École des beaux-arts, inv. M 2509; Caracciolo, 1998, pp. 36-39); 17 dicembre 1729, Paesaggio con rovine (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. III/1972); 7 [agosto?] 1731, Paesaggio con pastore e pecore (ivi, inv. II/1613); aprile del 1733, Paesaggio con s. Giovanni Battista (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2980; Algeri, 1973, p. 202 [con riferimento alla tela conservata, con un pendant raffigurante Paesaggio con s. Francesco in estasi, a Genova, Museo dell’Accademia Ligustica]); 18 luglio 1733, Paesaggio con contadine, per Giovanni Francesco Fieschi, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 6518); ottobre del 1733, Paesaggio con pastori e gregge, per Ludovico Ferronati, Bergamo (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1977); maggio del 1734, Paesaggio con pastore e gregge (ivi, inv. II/1978); giugno del 1734, Paesaggio con pastori e gregge (ivi, inv. III/1603); settembre del 1734, Paesaggio con pastori e gregge (ivi, inv. III/1602); marzo del 1735, Anatre nel fiume (ivi, inv. II/1610); aprile del 1735, Paesaggio lacustre con gregge e figure (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 6746; Boccardo, 1990; Genovesi a Milano, 2000, p. 48, n. 68 [con riferimento alla tela conservata, con un pendant raffigurante Paesaggio lacustre con viandanti in riposo, a Genova, Musei civici di Strada Nuova - Palazzo Rosso, inv. PR 140); settembre 1735, Paesaggio (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. I/1995 [con pendant raffigurante Paesaggio, inv. I/1996]); ottobre del 1735, Paesaggio con pastore - Autunno, per Giovanni Battista Villa, Genova (Genova, Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso, inv. 2983; Roethlisberger-Bianco, 1970, p. 126, n. 398; Algeri, 1973, pp. 202, 204 nota 34; Ead., 1992b, p. 186; Boccardo, 1990 [con pendant raffigurante Paesaggio con lavandaia - Estate, inv. 2982, e con riferimento alla tela conservata, con un pendant raffigurante Paesaggio con lavandaia - Estate, in collezione privata; Algeri, 1973, p. 202; Ead., 1992b, p. 187]); ottobre del 1735, Paesaggio - Inverno (Parigi, École des beaux-arts, inv. M 2510; Caracciolo, 1998, pp. 36-39); novembre del 1735, Paesaggio con pastore e gregge (Stoccarda, Staatsgalerie, Graphische Sammlung, inv. II/1605); novembre del 1736, Paesaggio con apparizione mariana (ivi inv. II/1609); novembre del 1736, Paesaggio con pastore e gregge (ivi, inv. II/1981); novembre del 1736, Paesaggio con pastore in riposo (ivi, inv. II/1982); marzo del 1737, Paesaggio con lavandaie (ivi, inv. II/1604).
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