ARNAUDI, Carlo
Nato a Torino il 23 maggio 1899 da Carlo Angelo e Marianna Dalmazzone, giovanissimo partecipò come ufficiale degli alpini alla prima guerra mondiale conquistando due croci al merito di guerra. Ripresi gli studi, conseguì la laurea nel 1923 presso la Scuola superiore di agricoltura di Milano con una tesi sperimentale in patologia vegetale svolta sotto la guida di L. Montemartini. Nello stesso anno venne nominato assistente presso la Stazione sperimentale di frutticoltura fondata da G. Molon. Attratto dalla microbiologia, frequentò contemporaneamente la sezione di batteriologia industriale dell'Istituto sieroterapico milanese, dove venne assunto con la carica di aiuto nel 1924, carica che mantenne fino al 1937 quando la direzione dell'Istituto sieroterapico gli affidò il laboratorio di ricerche fermentologiche. Fu proprio qui, all'Istituto sieroterapico milanese, che l'A., alla scuola di D. Carbone e S. Belfanti, due fra i più eminenti microbiologi e biochimici italiani, si formò come studioso e ricercatore e la sua attività scientifica assunse linee di ricerche originali e moderne. Durante questo periodo frequentò un corso di fisica-chimica applicata alla biologia presso l'università di Parigi dove compì ricerche in collaborazione con W. Kopaczewsky e M. Rosnowsky sull'antagonismo microbico. Nel 1929 conseguì la libera docenza ed ottenne l'incarico dell'insegnamento di microbiologia del terreno presso l'Istituto superiore agrario di Milano; nel 1935, a seguito del collocamento a riposo di C. Gorini, gli fu affidato l'incarico del corso di microbiologia agraria e tecnica e la direzione dell'istituto omonimo. Venne nominato professore di ruolo nel 1939.
Sotto la sua direzione l'istituto di microbiologia agraria e tecnica assunse nuovi indirizzi di ricerca; fra l'altro negli anni 1936-1945, a seguito di accordi intercorsi fra l'università di Milano ed il ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, presso l'istituto funzionò il laboratorio di ricerche della Stazione sperimentale di batteriologia agraria di Crema, in cui l'A. aveva svolto dapprima le funzioni di sovrintendente scientifico poi quelle di direttore incaricato. Vennero così condotte diverse ricerche di batteriologia applicata all'agricoltura in stretta collaborazione fra i due enti.
Nel 1940 fondò, assumendone la direzione, gli Annali di microbiologia ed enzimologia, rivista scientifica specializzata nella microbiologia applicata all'agricoltura ed alle industrie fermentative ed alimentari che ha raccolto gran parte della produzione scientifica sua e dei suoi collaboratori oltre a quella di numerosi autori italiani e stranieri.
Dal 1954 al 1963 come presidente del comitato per le scienze agrarie del CNR si impegnò per favorire una politica della ricerca che consentisse una programmazione pluriennale e l'utilizzazione razionale di laboratori, istituti e stazioni sperimentali già esistenti. Preside della facoltà di agraria dal 1959 al 1963 realizzò fra l'altro l'istituzione del nuovo corso di laurea in scienze delle preparazioni alimentari.
Un esame dell'opera scientifica dell'A. svolta in quasi mezzo secolo, mette in evidenza le sue qualità di ricercatore e di studioso sempre all'avanguardia, pronto a recepire e ad anticipare i problemi scientifici più attuali. Le prime ricerche sui fenomeni immunitari nei vegetali compiute presso l'Istituto sieroterapico milanese tra il 1924 e il 1935 hanno messo in evidenza l'insorgenza di processi di resistenza all'azione dei parassiti nei vegetali. In particolare le esperienze sulla resistenza alla superinfezione da Bacillus tumefaciens, che risalgono al 1925, sono state riprese nel 1954 da B. Rybak che definì questo "fenomeno Arnaudi". Successivamente, insieme con i suoi collaboratori, riuscì a dimostrare la possibilità di incrementare specificatamente i principi antibatterici naturali per inoculazione di microrganismi nei vegetali.
I campi di ricerca affrontati dall'A. dopo la sua nomina a direttore dell'istituto di microbiologia agraria e tecnica sono molteplici e hanno riguardato soprattutto la morfologia e fisiologia microbica, la trasformazione microbica degli steroidi, la microbiologia lattiero-casearia e quella dei foraggi insilati. Fra le nuove specie da lui descritte è da ricordare Clostridium carbonei, dedicato al suo maestro D. Carbone, germe anacrobio cromogeno che, unitamente al Clostridium felsineum, il cui ciclobiologico è stato ampiamente studiato partendo da isolamenti monosporiali, si è dimostrato particolarmente attivo nella macerazione delle piante tessili per la sua attività pectinolitica. Le successive indagini sulla trasformazione microbica degli steroidi, iniziate nel 1939 con l'isolamento di un microrganismo capace di ossidare diversi composti steroidici della serie degli ormoni sessuali, hanno aperto un nuovo e importantissimo capitolo della microbiologia industriale. A tali ricerche seguirono quelle sulla ossidrilazione del desossicorticosterone, operata da alcune nocardie, quelle sul metabolismo microbico del colesterolo, nonché quelle sulla riduzione in vivo e in vitro del colesterolo a coprosterolo, operata dai microrganismi intestinali, che misero in luce l'influenza di questa microflora sul metabolismo dei composti steroidici in diverse specie animali sottoposte a trattamenti diversi. Sono da considerarsi in questo settore anche le ricerche, cui l'A. si è dedicato negli ultimi anni di vita, sulla trasformazione dell'acido colico in acido desossicolico da parte di batteri intestinali, trasformazione microbica che è stata ottenuta per la prima volta in vitro. Nel corso di queste indagini è stato anche dimostrato che le feci umane sono particolarmente ricche di microrganismi attivi sugli acidi biliari e su diversi steroidi e che Bacillus macerans libera, dalla digitonina, la digitogenina e un composto ad attività antiemolitica che si forma dall'unione della digitogenina stessa con la digitonina residua.
Con un ampio lavoro di ricerca sui batteri lattici l'A. portò un notevole contributo alla microbiologia lattiero-casearia ed a quella dei foraggi insilati. Questi studi misero in evidenza la reale funzione dei batteri lattici nel processo di conservazione dei foraggi, portarono nuove conoscenze sull'attività della microfiora acidificante e consentirono di precisare le norme per l'uso razionale del lattofermento e dei Penicillum selezionati per la fabbricazione del gorgonzola. Vanno ricordate anche le ricerche sulla produzione igienica del latte e quelle sul risanamento del latte per trattamento con acqua ossigenata.
Un quadro molto ampio e documentato dell'attività scientifica svolta è riportato nella relazione dell'attività venticinquennale dell'istituto da lui diretto nel periodo 1935-1960 (Notizie sull'attività didattica dell'istituto di microbiologia generale agraria e tecnica dell'università degli studi di Milano [1934-1960], Milano 1961). In questa rassegna vengono documentati, per argomenti, i contributi personali e quelli dei suoi collaboratori, nonché i risultati ottenuti nei diversi campi della microbiologia.
L'interesse dell'A. per la ricerca e l'insegnamento universitario è documentato anche dal volume Elementi di microbiologia generale ed applicata alle fermentazioni stampato in tre successive edizioni (ibid. 1941, 1945 e 1948) e adottato in diverse università italiane.
Fortemente interessato fin da giovane anche ai problemi sociali, l'A. ricoprì la carica di consigliere comunale di Milano dal 1951; assessore ai tributi dal 1960 al 1963, si dedicò alla riforma delle modalità di accertamento dei criteri impositivi dell'imposta di famiglia. Eletto senatore della Repubblica nella terza e quarta legislatura nelle liste del Partito socialista italiano, partecipò al primo ed al secondo governo Moro quale ministro per il coordinamento della Ricerca scientifica e tecnologica (4 dic. 1963 - 23 febbr. 1966). In questa qualità ottenne che l'assegnazione dei fondi del CNR fosse collocata nel bilancio di previsione dello Stato e non nel fondo globale del Tesoro; egli pose anche le basi per una organizzazione della ricerca scientifica a livello governativo prendendo posizione per la riforma del sistema di controllo della spesa pubblica in questo settore; avviò inoltre studi e sollecite iniziative atte a favorire la preparazione di nuovi ricercatori e a garantire loro condizioni economiche e di carriera adeguate. Sul piano internazionale intervenne per favorire la cooperazione fra gli stati della Comunità economica europea ed iniziò gli accordi con gli Stati Uniti d'America per scambi culturali, accordi che ebbero in seguito esito favorevole.
Buona parte dell'attività politica dell'A. in questo settore è documentata nel suo Galileo tradito? che raccoglie i numerosi discorsi pronunciati in occasioni diverse e che fu accolto molto favorevolmente dal mondo scientifico italiano. In esso appare evidente l'amarezza dell'autore nel constatare la mancata volontà politica della classe dirigente di risolvere il problema della ricerca scientifica e tecnologica italiana. Di notevole interesse è, tra l'altro, il capitolo "Riflessioni su vicende passate ed odierne della ricerca scientifica in Italia" dove cercò di dare, con molto acume, una interpretazione delle ragioni storiche che hanno portato alla decadenza della ricerca scientifica in Italia.
Le linee essenziali del pensiero dell'A. - che guidarono la sua attività politica - riguardano la libertà e la responsabilità della ricerca scientifica, la funzione della ricerca pura e tecnologica ed i provvedimenti che egli riteneva necessari per lo sviluppo della ricerca nell'università.
Per l'A. la libera tradizione scientifica deve porre lo scienziato al di sopra delle opinioni correnti e dei postulati filosofici espressi in forme dogmatiche. L'interpretazione dottrinaria del pensiero scientifico deve seguire l'indagine sperimentale e venir considerata criticamente dallo studioso onde evitare che inconsapevolmente egli sia portato a forzare i risultati della ricerca per adeguarli a concezioni teoriche preconcette. Lo scienziato di fronte alla natura deve essere il più possibile libero, avendo come sole guide la ragione e i fatti, anche se a volte i mezzi finanziari di cui il ricercatore dispone possono costituire un fattore limitante la sua libertà nella scelta dell'argomento di studio e nello sviluppo delle indagini.
L'A. era anche convinto che il ricercatore isolato, che affronta individualisticamente un problema scientifico qualsiasi, non è più concepibile nella società moderna in quanto la scienza è necessariamente legata alla collettività. Lo scienziato oggi assume sempre più la figura di cittadino che vive tra cittadini ed assolve nella società ai compiti che la collettività gli assegna anche se egli crede di assumerli di sua volontà; più di ogni altro cittadino egli ha il dovere di partecipare alla vita sociale con l'autorità ed il prestigio che gli derivano dalla sua alta funzione ed operare tenacemente, coraggiosamente se occorre, uomo fra uomini, affinché la società stessa volga a fini di bene e ad esclusivo vantaggio dell'umanità, i ritrovati della scienza e della tecnica. In altre parole l'A. era convinto che la responsabilità delle conseguenze che possono derivare dall'attività scientifica non appartengono all'uomo scienziato, ma all'uomo cittadino.
A parere dell'A. la ricerca scientifica deve essere considerata di duplice natura: una ricerca di base o disinteressata, lasciata all'assoluta libera scelta dei singoli ricercatori, ed una ricerca applicata o tecnologica, programmata, condotta quindi secondo piani prestabiliti da organi tecnico-scientifici in collegamento con gli organi economici interessati. In altre parole, a fianco della ricerca pura, deve esserci l'ampio raggio della ricerca applicata che non può essere fruttuosamente sviluppata se non dal lavoro di gruppo. I problemi della ricerca applicata debbono essere riconosciuti come problemi essenziali dell'organizzazione civile ed economica dei singoli paesi e pertanto debbono essere esaminati a livello politico, poiché la regolazione, la stimolazione ed in definitiva la scelta della ricerca tecnologica non debbono essere lasciate alle sole decisioni dei ricercatori ma debbono impegnare la volontà politica dei singoli stati.
Il mondo accademico gli fu largo di premi e di riconoscimenti: membro nazionale dell'Accademia dei Lincei e dell'Accademia dei XL, socio dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, dell'Accademia di agricoltura di Bologna e di quella di Torino, membro effettivo dell'Accademia dei Georgofili di Firenze, membro del Comitato internazionale per la nomenclatura microbiologica, socio d'onore della Società italiana per il progresso della zootecnica, medaglia d'oro della scuola, della cultura e dell'arte.
Colpito da malattia incurabile l'A. morì a Milano il 23 apr. 1970.
Opere principali: Les antagonismes physicochimiques des microbes, in Comptes rendus de l'Académie des sciences, CLXXXV (1929), pp. 153-156 (in coll. con W. Kopaczewski e M. Rosnowski); Über die Penicillien des Gorgonzola-kaeses, in Zentralblatt für Bakteriologie, LXXIII (1928), pp. 321-331; Sull'immunità acquisita nei vegetali, in Atti della Soc. ital. di scienze naturali, LXIV (1925), pp. 1-11; Über die Wirkung einiger Phosphatasen bei Milchsäure und Alkiholg-ährungen und über deren Beziehungen zur Co-zymase, in Biochemische Zeitschrift, CCL (1932), pp. 125-134 (in coll. con M. Francioli); Über die Technik der Kuenstlichen Immunisierum von Pflanzen, in Phytopat. Zeitschrif, VI (1933), pp. 525-530; Étudès sur les bacilles anaérobies chromogènes Clostridium carbonei, in Boll. della sez. it. della Soc. int. di microbiol., VIII (1936), pp. 247-251; Sur le potentiel d'oxydo-reduction en microbiologie: le potentiel des milieux nutritifs, ibid., X (1938), pp. 1-7; La funzione dei microrganismi nella conservazione dei foraggi insilati, in Atti della R. Accad. dei Georgofili, s. 6, V (1939), pp. 28-52; Oxidation microbienne et enzymatique dans la série des hormones sexuellespar le Micrococcus dehydrogenans, in Boll. della sez. ital. della Soc. int. di microbiol., XI (1939), pp. 208-211; Ricerche sui formaggi molli italiani, in Annali di microbiologia, I (1941), pp. 153-174 (in coll. con E. Corberi e H. Soares Rodrigues); Azione del Bacterium steroidiclasium su sostanze appartenenti al gruppo delle sterine degli ormoni sessuali, in Boll. dell'Ist. sieroterapico milanese, XX (1941), pp. 137-142 (in coll. con A. Ercoli); Ilprogresso igienico nella produzione del latte in provincia di Milano, in Ann. del latte e suoi derivati, XIX (1941), pp. 27-32; Ricerche sulla produzione del lievito da liscivi bisolfitici dell'industria della cellulosa, in La Chimica e l'industria, XXVI (1944), pp. 67-81 (in coll. con I. Politi e C. Colla); Teoria e pratica dell'insilamento dei foraggi, Milano 1946 (in coll. con I. Politi); Oxydation du cholestérol. Activité biochimique des Flavobacteria, in Experientia, V (1949), pp. 120-125 (in coll. con C. Colla); Caratteri del latte trattato con acqua ossigenata elettrolitica a 130 vol. nei riguardi della caseificazione, in Ann. di microbiol., IV (1949), pp. 41-69 (in coll. con F. Cartasegna e M. Passani); Oxidations microbiennes des stéroides, in Experientia, VII (1951), pp. 81-89; Degradazione microbica della digitonina, ibid., pp. 336-339 (in coll. con A. Schiesser e R. Allegranza); Formazione di una sostanza antiemolitica per degradazione microbica della digitonina, in Il Farmaco, VI (1951), pp. 592-594; Researches on the Microbiological Degradation of Sterols, in Appl. Microbiol., II (1954), pp. 274-281; Sulle ossidazioni microbiche di idrocarburi e di composti aromatici. Note critiche e sperimentali, in La Ricerca scientifica, XXV (1955), pp. 3244-3268 (in coll. con V. Treccani e L. Canonica); Le alternanze delle specie batteriche nel latte, in Ann. di microbiol., VI (1955), pp. 273-292, Fenomeni di aumento di resistenza alle infezioni in Solanum tuberosum a seguito di trattamenti con microrganismi attenuati, in Rivista di patologia vegetale, IV (1964), pp. 3-40 (in coll. con A. Ferrari e C. Tassalini); Libertà e responsabilità della ricerca scientifica, in La Ricerca scientifica, XXV (1955), suppl., pp. 3-9; Suggerimenti per la riforma: università e ricerca scientifica, in Scuola e città, XIV (1963), pp. 81-83; Tre domande su: la ricerca scientifica pura in Italia, in L'Ingegnere, VIII (1963), pp. 4-15; Il discorso del ministro per la ricerca scientifica e tecnologica sen. prof. C. A. in occasione dell'insediamento dei comitati del CNR, in Inform. scient., 1964, n. 428, pp. 1-10; Riflessioni e lineamenti per una politica della ricerca scientifica in Italia, in Il Protagora, XXXIII (1964), pp. 3-50; L'essenziale funzione della scienza e della sua organizzazione nella vita del mondo moderno, in Inform. scient., 1964, n. 449, pp. 1-14; Considerazioni sovra la ricerca scientifica nell'agricoltura italiana, in Ann. dell'Accad. naz. di agricoltura di Bologna, s. 3, IV (1964), pp. 3-25; L'organizzazione della ricerca scientifica alle soglie dell'anno 1965, in Iniziativa europea, VII (1965), n. 69, pp. 3-7; Dalla scienza della natura alla politica scientifica, ibid., VIII (1966), n. 89, pp. 1-4; Galileo tradito?, Roma 1967 (2ª ed., ibid. 1969); Scienza e società, Roma 1968; Riflessioni su alcuni temi della riforma universitaria, in Critica sociale, LX (1968), pp. 586-587; Considerazioni sulla istituzione del ministero per la Ricerca scientifica, ibid., pp. 649 s.; L'ora delle decisioni, ibid., LXI (1969), pp. 35-36.
Bibl.: Necrologi, in Ann. di microbiol., XX (1970), pp. 1-10; in Agrochimica, XIV (1970), n. 5-6, pp. 369-371; V. Treccani, in Ann. della fac. di agraria dell'univ. di Milano, XVI (1970), pp. 47-55; C. Cappelletti, C.A., in Celebrazioni lincee n. 60, 1972, pp. 1-15.