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AVETTA, Carlo

di Giuseppe Lusina - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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AVETTA, Carlo

Giuseppe Lusina

Nato a Torino il 13 marzo 1861, compì gli studi universitari a Roma, e vi fu poi assunto come assistente nell'Istituto botanico; qui rimase fino alla sua chiamata alla cattedra di botanica dell'università di Parma (1893), dove insegnò fino al suo collocamento a riposo per limiti di età (1935); si ritirò poi a Torino, dove morì il 10 marzo 1941. La sua produzione scientifica fu diretta in campi diversi, di cui il primo in ordine di tempo fu la micologia: infatti esordì nel 1885 con un lavoro sui funghi e in generale sulle crittogame della provincia di Parma. Un altro gruppo di lavori riguarda la fioristica e la sistematica dello Scioa (Africa), la cui flora era allora (circa 1890) quasi sconosciuta. Un terzo gruppo di pubblicazioni, le più importanti dell'A., nelle quali ebbe modo di manifestare qualità di fine ricercatore, riguardano l'anatomia e la citologia; particolarmente esaurienti sono le osservazioni sulle anomalie di struttura delle radici delle Dicotiledoni; altri lavori si riferiscono a particolari citologici, altri ancora danno notizia sulle piante medicinali della provincia di Parma, su alcune specie interessanti di questa regione e sulla mirmecofilia nel regno vegetale.

Il nome dell'A. è però assai meglio noto al gran pubblico per le quattro successive traduzioni del Trattato di botanica di E. Strasburger e collab., il quale, periodicamente rielaborato (16 edizioni fino al 1928), ebbe larga diffusione in Germania; eguale successo arrise in Italia all'opera dell'A., che si distingue, oltre che per la fedeltà d'interpretazione del testo originale, per l'eleganza dello stile, sicché non sembra affatto una traduzione dal tedesco. Le traduzioni dell'A. colmarono una grave lacuna nella letteratura scientifica italiana, poiché mancava nel nostro paese un trattato di botanica ad uso delle università (una precedente traduzione, benché buona, del trattato di J. Wiesner non ebbe fortuna); altri pregi dell'opera in esame sono l'aggiunta di numerose note originali, che chiariscono e completano egregiamente la trattazione tedesca, e l'aver messo in luce, ogni volta che il testo ne offriva la possibilità, il contributo prezioso di studi e di idee che l'Italia ha portato al progresso della botanica, contributo spesso ignorato e misconosciuto all'estero; in fine all'opera l'A. ha aggiunto alla bibliografia originale varie centinaia di dati bibliografici dei botanici italiani.

Dopo il 1918 l'A. partecipò attivamente alla valorizzazione della flora medicinale spontanea d'Italia: l'opera compiuta da lui e da alcuni volenterosi collaboratori nella provincia di Parma doveva poi sboccare in quel corso parauniversitario di addestramento all'esercizio dell'erboristeria, che, limitato per un decennio a Parma, venne con la legge Acerbo del 1931 esteso a tutte le università quale corso obbligatorio per il conseguimento del diploma di erborista. L'A. fu anche collaboratore per la morfologia vegetale nell'Enciclopedia Italiana e condirettore dell'Enciclopedia Vallardi. Per l'estrema diligenza posta in tutti i suoi compiti e nelle sue ricerche scientifiche, per l'elevato senso di responsabilità dimostrato nella sua carriera d'insegnante, nonché per le sue doti umane l'A. lasciò tra gli amici, i discepoli e quanti lo conobbero un reverente ricordo della sua personalità di studioso e di uomo.

Opere: Contribuzione allo studio della Micologia romana, in Annuario d. Ist. bot. di Roma, I(1885), pp. 161-181, con 1 tav.; Ricerche anatomiche ed istogeniche sugli organi vegetativi della Pueraria Thumbergiana Benth., ibid., pp.201-222, con 3 tavv.; Contribuzione allo studio delle anomalie di struttura nelle radici delle Dicotiledoni, ibid., III(1888), pp. 91-107, con 2 tavv.; Ricerche anatomo-istologiche sul fusto e sulla radice dell'Atraphaxis spinosa L., ibid., pp. 141-147, con 1 tav.; Contribuzione all'anatomia ed istologia della radice e del fusto dell'Antigonon leptopus Hook., ibid., pp. 148-156, con 2tavv.; Sui cistoliti delle foglie di alcune Caccinia, ibid., V(1894),pp. 181-185; Aggiunte alla Flora Parmense, in Malpighia, VIII, Genova 1894, p. 302; Trattato di Botanica ad uso delle Università..., dei proff. E. Strasburger...(trad. dal tedesco), Milano 1896, di pp. XVI-680 e 594 figg.; 2 ediz., ibid. 1913, di pp. XXIV-936 e 780 figg.; 3 ediz., ibid. 1921, di pp. XX-572 e 292 figg.; 4 ediz., ibid. 1928-29, di pp. XVIII-1140 e 844 figg.; Flora crittogamica della provincia di Parma. Prima contribuzione, in Malpighia, XI, Genova 1897, pp.181-197; Aggiunte alla Flora Parmense, ibid., pp. 209-224; Osservazioni sulla Puccinia Lojkaiana Thuem, ibid., p. 236-240; Materiali per la flora dello Scioa, in Annuario d. Ist. bot. di Roma, VI(1897), pp. 44-66, con 2 tavv. (ristampa di cinque contributi già apparsi in Bullett. d. Soc. botan. ital., 1889 e 1890); Flora crittogamica della provincia di Parma. Seconda contrib., in Malpighia, XII, Genova 1898, pp. 3-19; Annotazioni alla Flora parmense, ibid., p. 164; Nuova specie di Chara, ibid., pp. 229-235; Avanzi vegetali rinvenuti nella terra di palafitte di Parma, in Ann. di Botan., VII(1909), pp. 709-712.

Bibl.: C. Cappelletti, C. A. (1861-1941). Notizie necrologiche, in Nuovo Giorn. bot. ital., n. s., XLVIII (1941), pp. 648-651; F. Lanzoni, C. A. Cenni necrologici, in Arch. botanico, XVII (1941), pp. 70-72, con ritratto.

Vedi anche
radici tabulari In botanica, radici di alcuni alberi tropicali (per es. Ficus, Sterculia), le quali si sviluppano dalla base del tronco estendendosi sul terreno a raggiera; in seguito a ineguale accrescimento (epitrofia) del corpo legnoso prendono la forma di lamine, che possono raggiungere l’altezza di 1 m; servono ... flora Complesso delle specie vegetali, spontanee o inselvatichite, che vivono in un dato territorio. La complessità del mondo vegetale e i limiti umani fanno sì che i ricercatori circoscrivano i loro studi a gruppi limitati di piante; per questo motivo si è soliti parlare, per es., di flora lichenica (composta ... erboristerìa erboristerìa Raccolta di piante, spontanee o coltivate, medicinali e aromatiche, nonché preparazione e commercio delle rispettive droghe: queste sono usate in medicina, in liquoreria, profumeria e industrie dolciarie. Con erboristeria si indica anche il complesso di nozioni (botaniche, farmacologiche ... Dicotiledoni Tradizionalmente considerate come una delle due classi di piante della divisione Angiosperme, le Dicotiledoni non sembrano costituire un gruppo naturale da un punto di vista filogenetico. L’analisi cladistica condotta negli anni 1990 sostiene che questa classe non è monofiletica, dal momento che è definita ...
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Vocabolario
carlo
carlo s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick....
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san Carlo locuz. usata come s. m. (pl. san Carli). – Moneta d’argento con il tipo di s. Carlo emessa da Carlo Emanuele I duca di Savoia nel 1614, del valore di 9 fiorini, aumentato via via negli anni seguenti (nel 1630 era superiore di...
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