BARAVALLE, Carlo
Nato a Como nel 1826, ebbe a maestri Giuseppe Sirtori, allora sacerdote, e Carlo Ravizza. Studente di leggi a Padova, fu carcerato e quindi espulso dall'università per alcuni scritti patriottici, con divieto di continuare altrove gli studî e di esercitare l'avvocatura. Si diede allora alle lettere, e solo dopo il 1860 insegnò in alcuni licei e più tardi nella R. Accademia scientifico-letteraria di Milano, nel R. Istituto tecnico superiore e nella Scuola agraria. Morì a Milano nel 1900.
Come scrittore, ebbe fama specialmente per le satire, pubblicate in origine sul Pungolo di Milano con lo pseudonimo di Anastasio Bonsenso, e per gli scritti d'argomento educativo e sociale: I fannulloni, Milano 1856; Le odierne magie, sermone, Milano 1856; Le mantenute, satire in versi, Milano 1857; Cosette del core, versi, Milano 1863; Sonetti editi ed inediti, Milano 1865; Una parabola, Milano 1874, Fioretti educativi di un vecchio maestro, Milano 1878; La leggenda della pellagrosa, Milano 1878; La leggenda del maestro rurale, Milano 1879; Capricci satirici, Milano 1882. Sue Pagine sparse furono raccolte dal Massarani e pubblicate a Milano nel 1903.
Bibl.: T. Massarani, Anastasio Bonsenso (C. Baravalle), in Nuova Antologia, febbraio 1903, ripubblicato nel volume Fronde sparte, Firenze 1911.