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BELLOSIO, Carlo

di Franca Dalmasso - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BELLOSIO, Carlo

Franca Dalmasso

Nacque a Milano il 21 ott. 1801. Studiò a Brera nella scuola di P. Palagi, di cui divenne collaboratore a partire dal 1829. Dal maestro ricevette una formazione ispirata ai principi neoclassici. La sua prima attività si svolse a Milano, soprattutto per decorazioni di chiese e palazzi (lunette con Decollazione del Battista e Martirio di s. Protaso, in S. Protaso, distrutte con la demolizione della chiesa; medaglione con Putti volanti, nella "sala d'angolo" del Palazzo reale; due affreschi con S. Carlo al sepolcro e s. Filippo Neri presentato a S. Carlo da s. Felice nella chiesa del S. Sepolcro; medaglia, distrutta, con Danza delle ore, 1834, nel Casino dei nobili, ora. sede della Società degli artisti e patriottica; ecc.), ma dipinse anche quadri, come il David e Saul (1835; Pinacoteca di Brera).

Nel 1836 fu chiamato a Torino e continuò la collaborazione con il Palagi (che era giunto nella capitale piemontese l'anno prima). Con il Palagi, con F. Gonin e con altri il B. fu ampiamente impegnato fino alla morte in opere di decorazione fatte eseguire da Carlo Alberto per palazzi e ville reali: cominciò nel castello di Racconigi, dando i disegni per sei vetrate con la vita di S. Alberto eseguite da P. Bagatti Valsecchi e affrescando vari ambienti: il soffitto della sala da pranzo con Soggetti mitologici (al centro Giove e gli dei); il sofflitto del salotto d'Apollo con. soggetti dello stesso repertorio (al centro Il carro di Apollo); la cappella con i Quattro Evangelisti nei pennacchi e una lunetta col Dio Padre.Nello stesso castello fu trasportato, nei primi anni del 1900, il Diluvio universale (1841, già a Torino, Palazzo reale), tela di vaste proporzioni e non minori ambizioni; assai lodata ai suoi tempi, è di qualità molto mediocre e tipico esempio di accademia neo-classica.

Dal 1842-45 passò a lavorare nel Palazzo reale di Torino: nel salone degli Svizzeri affrescò sul soffitto. (rifatto tra il 1835 e il 1840 su disegno del Palagi) Il conte Verde nell'atto di istituire l'ordine della SS. Annunziata (1842), dove sono fatte concessioni al gusto romantico (vedi l'architettura neogotica del fondo); sul soffitto della sala detta la Rotonda dell'Armeria un soggetto tratto dall'Iliade: Giove che fulmina i giganti (affresco molto danneggiato durante l'ultima guerra). Ai lavori di decorazione nel palazzo egli attese fino alla morte; contemporaneamente (1847)operava nella villa reale di Pollenzo, per la cui cappella diede una Madonna delle rose e un Martirio di s. Vittore; per la cattedrale di Novara un S. Biagio. Nel 1845 si era recato in Russia per trame materiale per una grande tela con Il passaggio della Beresina, rimasta incompiuta. Di lui a Brera si conservano due quadri storici: Il cadavere di Manfredi e Carlo d'Angiò.

Morì a Bellagio il 15 sett. 1849.

Bibl.: C. Rovere, Descrizione del Reale Palazzo di Torino, Torino 1858, pp. 101, 106, 129, 162, 172; [V. Bignami], La pittura lombarda nel sec.XIX, Milano 1900, pp. 40, 117; L. Callari, Storia dell'arte contemp. italiana, Roma 1909, p. 155; G. Nicodemi, La pittura milanese dell'età neoclassica, Milano 1915, p. 158; P. Mezzanotte-G. C. Bascapé, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1948, pp. 249, 323, 366, 369, 373, 516; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, p. 428; E. Piceni - M. Cinotti, La pittura a Milano dal 1815 al 1915, in Storia di Milano, XV, Milano 1962, p. 472; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 270; Encicl. Ital., VI, p. 571; A. M. Comanducci, Diz. ill. d. pittori... ital. mod., Milano 1945, p. 51.

Vedi anche
Marinétti, Filippo Tommaso Marinétti, Filippo Tommaso. - Scrittore italiano (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944). Compì gran parte dei suoi studi a Parigi e si affermò dapprima come poeta in lingua francese (La conquête des étoiles, 1902; Destruction, 1904; La ville charnelle, 1908). Nel 1905 fondò a Milano la rivista Poesia, ... Ambrògio da Milano Ambrògio da Milano (o da Urbino). - Nome con cui è noto lo scultore e architetto Ambrogio d'Antonio Barocci (nato a Milano nella seconda metà del sec. 15º, morto a Urbino). Robusto e insieme elegante scultore, Ambrogio da Milano raccoglie svariati elementi della tradizione toscana e di quella lombarda. ... cappella architettura Edificio di culto di piccole dimensioni, isolato in modo da costituire un corpo autonomo; o ambiente, più o meno importante per forme e dimensioni, compreso, con la stessa destinazione di culto, nell’ambito di un maggiore e più complesso organismo architettonico, come la cappella di un palazzo ... Lombardia Regione dell’Italia settentrionale (23.864 km2 con 10.426.155 ab. nel 2008, ripartiti in 1546 Comuni; densità 437 ab./km2), compresa tra il crinale delle Alpi Centrali, il medio corso del Po, il Ticino, il Sarca, il Lago di Garda e il Mincio. La Lombardia è divisa in 12 province: Bergamo, Brescia, Como, ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Arti visive
Tag
  • DILUVIO UNIVERSALE
  • CARLO D'ANGIÒ
  • NEOCLASSICI
  • BELLAGIO
  • BERESINA
Altri risultati per BELLOSIO, Carlo
  • BELLOSIO, Carlo
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Pittore, nacque a Milano il 21 ottobre 1801 e morì a Bellagio il 15 settembre 1849. A Brera fu allievo di Pelagio Palagi. Nel 1830 dipinse a fresco, per la chiesa di S. Protaso in Milano, il Battesimo di S. Giovanni, e nel 1834 affrescò, in una sala del casino dei Nobili, la Danza delle ore. Nello stesso ...
Vocabolario
carlo
carlo s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick....
san Carlo
san Carlo locuz. usata come s. m. (pl. san Carli). – Moneta d’argento con il tipo di s. Carlo emessa da Carlo Emanuele I duca di Savoia nel 1614, del valore di 9 fiorini, aumentato via via negli anni seguenti (nel 1630 era superiore di...
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